Non perdete tempo! Così sembra dire Gesù con la parabola raccontata nel vangelo di questa domenica. Si parla di vergini in attesa dello Sposo le quali, nei piccoli vasi, hanno o non hanno olio sufficiente per tenere accese le lucerne.
Il Cristo ha annunciato, con la vita e con le parole, la prossimità di Dio all'uomo, il regno di Dio che è comunione con l'Amore, coscienza di essere figli e fratelli-sorelle di tutti. L'amore diviene il criterio in base al quale valutare la riuscita o il fallimento dell'esistenza.
In questo senso, il vaso e l'olio rappresentano la vita e le opere di amore (frutto dello Spirito). La parabola può sembrare finalizzata a intimorire. In realtà, essa è un appello alla personale responsabilità nell'oggi, un invito ad essere accorti nella direzione da dare alla propria vita. E' la scelta fondamentale: ritenere che il valore del nostro tempo sia dato dall'amore oppure dall'egoismo. Questa scelta orienta la vita. Va comunque previsto che nel cammino, in un senso o nell'altro, si possano registrare incoerenze, ma resta comunque la direzione di apertura o di chiusura a ciò che considero altro da me. La parabola quindi è un richiamo a vivere l'oggi, che è determinante per acquistare o meno l'olio.
La parabola termina con lo Sposo che, alle vergini senza olio (stolte), dice “In verità io vi dico: non vi conosco”. Ricordo che l'evangelista Matteo colloca questa parabola prima di quelle dei talenti e del giudizio finale (che leggeremo nelle prossime due domeniche). Queste ultime ci indicano il modo per riempire il proprio vaso dell'olio dell'amore: da una parte, mettere in circolo le capacità (talenti) ricevute facendole fruttare per il bene comune, e, dall'altra, servire i poveri con i quali Cristo si identifica. Dice, infatti, a coloro che si chiudono al bisogno dell'altro: “In verità vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me” (“ero affamato e non mi avete dato da mangiare, assetato/non dissetato, straniero/non accolto, nudo/non vestito, malato e carcerato/non visitato). A questo punto, ognuno può fare considerazioni e agire di conseguenza. Una libertà di scelta che è rispettata da Colui che ha dedicato tutta la sua vita per annunciare quell'amore divino infinito e gratuito, di cui siamo immagine e somiglianza, e che è motivo-via della realizzazione esistenziale che, già oggi, è la vita eterna, vita di qualità, capace di superare anche la morte, vivendola come compimento dell'incontro con Cristo.
Termino dicendo che, questo invito alla responsabilità personale, può proiettarsi sulle società e il mondo, per comprendere su quali basi si stanno costruendo, in quale direzione stiamo andando.
(12 novembre 2023 – 32^ domenica ordinario)
PS - “«Vergini sagge» sono coloro che credono contro ogni evidenza, che sperano contro ogni apparenza, che amano contro ogni manifestazione di disamore. «Vergini folli (stolte)» sono coloro che credono a ciò che vedono, o credono di vedere, che confidano in ciò che possiedono o credono di possedere, e che per amare aspettano di essere amati, e ancora hanno paura di lanciarsi” (G. Vannucci).
Nunzio Marotti
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