“…Non ultima fra le glorie della nostra Toscana è l’istituzione del brefotrofi,preordinati a nutrire e allevare i trovatelli che prima si lasciavano abbandonati nelle strade. Cione di Lapo Pollini fondò in Firenze nel 1316 il primo brefotrofio che si conosca nel medioevo….sotto Pietro Leopoldo considerando la mortalità che si verificava in proporzioni enormi tra questi infelici … prevalse il sistema da cui era animato quel gran Principe,di affidare i bambini lattanti a oneste famiglie della campagna per farne da adulti probi ed onesti agricoltori o artigiani…”
(Cfr. pg 109 di ”L’isola d’Elba durante il governo di Napoleone I”. Vincenzo Mellini .Stabilimento Tipografia del “Nuovo Giornale”.Firenze 1914)
Queste sono parole testuali con cui l’elbano Vincenzo Mellini (nato a Rio Marina nel 1819) scrive della tragedia dei neonati abbandonati, - vedi
https://www.treccani.it/enciclopedia/vincenzo-mellini(Dizionario-Biografico)
“Trovatelli “sono chiamati quei neonati trovati abbandonati ,ma sono anche chiamati “gettatelli”perché gettati via dalla madre,”esposti” perché trovati esposti davanti ad una chiesa.
Poiché figli di nessuno erano anche chiamati “bastardi”.
Nell’ottocento i trovatelli a Portoferraio trovavano assistenza da parte del comune - vedi
https://www.academia.edu/44443575/ASSISTENZA_SANITARIA_AI_MALATI_SOCCORSO_
AI_BISOGNOSI_MISERABILI_E_AI_GETTATELLI_NEL_SECOLO_XIX )
Invece, sul finire del settecento, a Portoferraio tali neonati erano affidati a balie in ciò seguendo quanto accadeva nel resto del granducato oppure erano inviati in terraferma in strutture atte a riceverli e mantenerli.
Ho letto alcuni documenti di archivio manoscritti, conservati nell’archivio storico del comune di Portoferraio, i quali documentano tutto ciò.
In una di queste carte, Caterina Bellosi, sul finire del settecento, fa istanza di supplica alla magistratura comunitativa di Portoferraio perché voglia accrescere la paga mensile assegnatale per far da balia a gettatelli.
Questo il testo integralmente trascritto della carta di archivio, inedita:
“Magnifici Illustrissimi Signori
Avanti le Illustrissime Signorie Loro molto Magnifiche
Compare
Caterina Bellosi, e con il più devoto rispetto le rappresenta
Come fin da tre mesi circa le fu consegnato un Trovatello e siccome la medesima per la tenue paga di lire tredici .6.8 il mese non serve a poter alimentare il detto Trovatello per l’assistenza grande e pulizia che giornalmente fa ala medesimo, Così prega le Signorie Loro molto Magnifiche a volere crescere qual cosa di più il mese alla Supplicante, che non cesserà di porgere preghi all’Altissimo per la loro conservazione che quanto”.
(Filza “Istanze e negozi della comunità dal 1795 al 1798 “C30.Carta senza numero di pagina.Archivio preunitario del comune di Portoferraio.Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Carteggio magistrale. Archivio storico comune Portoferraio)
Un altro documento di archivio attesta che la comunità di Portoferraio, sempre sul finire del settecento, si era indebitata con l’ospedale S. Maria Maddalena di Volterra per il mantenimento dei trovatelli.
Il 6 luglio 1795 Pietro Buonamici Spedaliere dell’ospedale Santa Maria Maddalena di Volterra scrive all’auditore (giudice) di Portoferraio che la comunità ha un debito contratto con detto ospedale per non aver pagata la tassa d’introduzione dei Gettatelli:
“Ill.mo Sig.re Auditore di Portoferraio
Ill.mo Sig.re Sig.re Pronendissimo Colendissimo
Questo spedale di S:a M:a Maddalena va Creditore di codesta Comunità di Portoferraio per la tassa d’introduzione dei Gettatelli fissata in scudi diciannove e lire sei per anno, e ordinata con Sovrano rescritto dalla gl:ma: di S.M.I. l’Imperator Francesco I il dì 8 luglio 1762.
In conformità di tal B°R° codesta comunità deve a questo Spedale per arretrati la somma di scudi 119.1.-.-. e convenendo alla buona economia esigere questo credito ne ho fatto il mandato opportuno in testa di Pellegrino Senno che me ne ( ) Quantunque io non credo che questo mio Procuratore eletto possa possa incontrar difficoltà nell’esazione presso la Comunità bene informata della sua tassa che ho pagata che ha pagata sempre tutte le volte che si è potuto trovar costà una relazione da farla ritirare:tutta volta per ( ) opportunamente ad ogni dubbio possibile ….
Volterra 6 luglio 1795
Dev.mo Obbl.mo Serv.re
Pietro Buonamici Spedaliere”
(Filza Idem come sopra)
Marcello Camici
FOTO 1 - Filza “Istanze e negozi della comunità dal 1795 al 1798 “C30. Carta senza numero di pagina. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Carteggio magistrale. Archivio storico comune Portoferraio.
FOTO 2 - “Istanze e negozi della comunità dal 1795 al 1798 “C30.Carta senza numero di pagina. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Carteggio magistrale. Archivio storico comune Portoferraio.