Venerdì 28 giugno 2024, alle ore 21:30, si svolgerà il secondo incontro della rassegna letteraria Autorə in Vantina, organizzata dal Comune di Capoliveri e dalla libreria MardiLibri di Portoferraio, in collaborazione con la Pro Loco di Capoliveri.
Nell’anfiteatro della piazza La Vantina si presenterà “Un libro d’oro e d’argento. Intorno alla Grammatica della fantasia di Gianni Rodari” (Sellerio, 2024), secondo lavoro sullo scrittore a firma Vanessa Roghi, storica e autrice di programmi televisivi, che torna ospite della rassegna dopo aver presentato, lo scorso anno, il suo “Eroina. Dieci storie di ieri e di oggi”.
L’accompagnerà, questa volta, la pedagogista Carla Pibia.
Il libro della Roghi è un libro che parla di un altro libro. Di un libro dove Rodari “ha messo in tavola le carte del suo gioco” e ha fatto “precipitare anni di lavoro e di riflessioni sulla creatività”. Si tratta quindi di un libro che parla di un libro che parla (anche) di come si possono fare i libri.
Nel tracciare la storia di “Grammatica della fantasia”, Vanessa Roghi esplora gli echi di “letture antiche e recenti” che legano Rodari ad altri autori e ad altri libri (da Ludwig Wittgenstein ad Antonio Gramsci, dai surrealisti alla pedagogia sovietica di Anton Semënovič Makarenco), come ai maestri e alle maestre del suo tempo, o all’inventiva delle matematiche e delle scienze naturali (“poesia e scienza stanno insieme sotto il segno dell’immaginazione”).
Infatti, qui non soltanto di un libro si tratta, in realtà; ma di qualcosa che si riflette anche nei libri, e in essi prende spesso corpo; e che alla carta stampata o al testo scritto non si limita, pur agendo all’interno di una forma letteraria raffinata e sperimentale.
Si tratta, piuttosto, di una disciplina nuova, di una “nuova branca della filosofia” che Rodari immaginò possibile attraverso la lettura di un frammento di Novalis: la Fantastica, ovvero l’arte di scrivere storie, di “immaginare cose che ancora non esistono”; disciplina che vorrebbe render conto del luogo da dove queste originano, così come la Logica prova a fare con il pensiero.
“Grammatica della fantasia” venne pubblicato nel 1973 presso Einaudi. Frutto di una lunghissima gestazione (l’idea risale al 1938), prese forma definitiva a seguito di un ciclo d’incontri tenuto nelle scuole elementari e dell’infanzia di Reggio Emilia. Ne uscì “un saggio popolare […] un libro da poter adoperare”, un libro che “molto prima di uscire, anzi, molto prima di essere scritto, era già considerato un classico”; un libro “d’oro e d’argento”, come lo definisce Vanessa Roghi in questo suo lavoro che ha la forma e lo svolgimento di un contrappunto critico e partecipato.
Come “Grammatica della fantasia”, infatti, pur muovendosi su un diverso registro linguistico, il testo che si presenterà venerdì è una riflessione sul “valore generativo della parola”, sulla “poesia della grammatica” e sulla “grammatica della poesia”, ma soprattutto sull’educazione linguistica della vita umana colta in quel momento nel quale tutte le strade sono ancora aperte: la “Santa Infanzia”, come scrisse Rodari ad Andrea Zanzotto.
Angelo Airò Farulla