La funzione militare delle strutture bastionate delle opere avanzate del fronte di attacco di terra era quella di contenere che l’urto di un attacco nemico dalla parte di terra avvenisse direttamente sui bastioni della linea difensiva principale costituita dal bastione della Carciofaia, del Veneziano, del Cavaliere, delle Palle di sotto e Palle di sopra, della Cornacchia.
Trovandosi inoltre più in basso di circa cinquanta metri le avanzate consentivano alle batteria d’artiglieria un tiro più radente contro il nemico.
Erano state edificate e attrezzate in modo tale che truppe e mezzi difensivi potessero spostarsi adeguatamente e velocemente tra queste strutture a seconda delle necessità belliche che si presentavano durante l’attacco in una determinata zona: ritirarsi come avanzare.
Erano i camminamenti che permettevano a truppe e mezzi difensivi questi spostamenti strategici.
Movimenti che potevano essere percorsi in tali camminamenti dall’alto in basso e viceversa, lateralmente a destra come a sinistra.
Percorsi a volte a rampa talvolta a gradinate in parte a cielo aperto in parte in galleria, comunque sempre al “coperto”. Sono a gradinata in zona particolarmente ripida, diventano camminamento a rampa in zona declive: sempre tali da consentire lo spostamento di mezzi difensivi insieme con la truppa.
Al “coperto” da intendersi non da agenti atmosferici ma in gergo militare cioè percorsi che consentivano alle truppe e ai mezzi dei difensori di spostarsi rimanendo defilati ,coperti rispetto alle offese nemiche e dunque anche non consentivano al nemico di osservare le manovre dei difensori.
Ciò avveniva perché tutti camminamenti erano stati provvisti di elementi come parapetti e traverse che mettono al coperto il percorso.
Accanto ai camminamenti coperti esistono i camminamenti di ronda sviluppati e costruiti nei piani di vita ottenuti sul terrapieno del bastione ma con funzione militare strategica diversa da quella dei camminamenti coperti. Il camminamento di ronda consente la funzione di guardia che può essere mobile e fissa, questa ultima dentro garitte di osservazione (garitta di vedetta) collocate sempre nelle zone di angolo delle cortine bastionate e poggianti su un basamento sporgente fuori dalle mura. La posizione sugli angoli delle muraglia con la costruzione sporgente fuori dalle muraglie stesse non era casuale ma unicamente legata a scòpi militari.
Consentiva alla guardia di vedetta la sorveglianza non solo sul territorio esterno alle mura ma anche la possibilità di sorvegliare la faccia esterna delle muraglie stesse che ad angolo ivi si riunivano e il terreno alla loro base. Una sorveglianza questa ultima di estrema importanza per evitare che il nemico superasse l’ostacolo del bastione minandolo dal basso con la costruzione di gallerie sotterranee.
Il fronte di attacco di terra delle fortezze di Portoferraio sotto questo aspetto era naturalmente difeso dalle caratteristiche geologiche su cui giace: la collina del Falcone è costituita da roccia dove è difficile poter costruire gallerie sotterranee. Per questo motivo non fu sviluppato un sistema “contramina” di difesa.
Tutte le garitte del fronte di attacco di attacco di terra e delle avanzate di questo fronte sono scomparse ma rimane il basamento su cui poggiavano sospeso nel vuoto.
Sono opere mirabili di architettura militare.
Garitte Integre ne sono arrivate pochissime mentre le piattaforme di sostegno sospese nel vuoto hanno resistito al tempo e all’incuria e sono giunte fino a noi. Ornano i vari angoli dei bastioni del fronte di attacco di terra e di alcuni bastioni avanzati come la piattaforma costruita all’angolo del bastione di Santa Fine la quale sembra per stia per crollare.
Le avanzate del fronte di attacco di terra delle fortezze di Portoferraio sono opere particolarmente fornite di camminamenti “coperti “i quali hanno come ultima mèta l’ingresso in forte Falcone. Questo avveniva tramite un ponte levatoio che si trovava ubicato nella punta nord- est del forte, dove attualmente esiste un passaggio in muratura sorretto da un arco attraversato il quale oggi si entra in una zona dove è presente intatta una garitta di vedetta con sopra una croce di Lorena, e dietro è stato attrezzato un locale di ristoro (bar)
Tutti i camminamenti coperti delle avanzate non erano però in connessione diretta con tale ponte levatoio ma permettevano a mezzi e truppe di accedere solo all’interno della linea difensiva principale, da dove poi potevano raggiungere, marciando, il ponte levatoio di forte Falcone e di qui passare dentro il forte.
Tutti i camminamenti coperti delle avanzate terminano in paterne (sottopassi) nelle quali si accede attraverso porte chiamate “porte segrete”. ”Segrete” dal punto di vista militare nel senso che erano porte di accesso piccole e basse ricavate in posizione defilata rispetto alla osservazione nemica e quindi anche al tiro di artiglieria.
Tre sono le porte segrete di ingresso che tramite un sottopasso consentivano a mezzi difensivi e truppe di accedere, entrare o uscire, all’interno della linea difensiva principale del fronte di attacco di terra :una situata nella rientranza nord del bastione della Carciofaia chiamata porta segreta del Falcone, una nella rientranza sud dello stesso bastione chiamata porta segreta del Cavaliere, l’altra nella rientranza nord del bastione delle Palle di Sopra chiamata porta segreta degli Altesi.
Dalla porta segreta detta del Falcone si accede dentro il sottopasso che, sottopassando in galleria il bastione della Carciofaia, conduce al fossato secco davanti a forte Falcone dalla porta segreta del Cavaliere si accede dentro il sottopasso che conduce dentro bastione del Cavaliere.
Di particolare interesse è il sottopasso del bastione del Cavaliere che si sviluppa svoltando con arco a volta, con una pavimentazione in calcestruzzo e cordonature trasversali in pietra sopraelevate.
Alcuni camminamenti coperti sono oggi scomparsi e di essi rimane solo traccia nelle antiche mappe.
Uno di questi , scomparso, è chiamato dal Lambardi “secondo camino coperto sotto il fronte di attacco” che così lo descrive:
“…il suddetto cammino coperto ha il suo principio dall’estremità e sotto il bastione della Cornacchia col suo cancello d’ingresso di dove seguitando la falda del Glacis va a finire al corpo di guardia di S. Fine, situato verso la sponda del mare al di fuora a ponente e sull’estremità del fosso del Ponticello,con la sua banchetta triplicata dal di dentro e guarnito tutto di una buona palizzata…”
(Cfr. pg 198 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” Sebastiano Lambardi 1791, Copia fotomeccanica edita da Forni editore Bologna. 1966)
Era questo un cammino coperto che percorreva tutto il fronte di attacco di terra, attraversandolo dal basso: consentiva a mezzi e truppe di spostarsi da Santa Fine all’ingresso esterno della Porta di Terra e viceversa.
Un altro cammino coperto attraversava il fronte di attacco di terra percorrendolo dall’alto, sotto le mura, radente allo zoccolo dei bastioni della linea di difesa principale.
Consentiva ai piani di vita dei bastioni delle opere avanzate di essere tutti tra loro collegati.
Nel 1691 Mario Tornaquinci, governatore di Portoferraio, scrive “…feci la falsabraca sotto le muraglie di Porta di Terra le linee della quale sono di lunghezza b.a 940 con due Piazze d’arme, una capace di 400 huomini e l’altra di trecento con sue tagliate per coprirsi da’ Monti di S. Rocco, Lazzaretto e Santissima Annunziata: la maggior parte della medesima tutta intagliata nel masso vivo con la sua panchetta per la moschetteria e troniere per l’artiglieria..”
(“Nota di lavori di fortificazioni et altri civili fatti da me Mario Tornaquinci nella Città, Presidio e Fortezze di Porto Ferraio.. anno 1691” Inserto n° E,cc. 32. Miscellanea Medicea. Filza 464. Archivio di stato di Firenze)
Questa imponente opera della falsabraca aveva la lunghezza di circa 549 metri, rafforzava la linea di difesa principale del fronte di attacco di terra e su di essa erano stati cre4ati piani di vita con due piazze d’arme: una che poteva contenere 400 uomini e l’altra 300.
Nel 1693 prende corpo il camminamento coperto sotto le mura dei quattro bastioni la cui costruzione durerà fino al 1695 .Ancora oggi esiste. Lambardi lo chiama ”strada coperta sotto le mura dei quattro bastioni” la quale univa tra loro le due piazze d’arme che erano state ricavate sulla falsabraca sopra ricordata dal Tornaquinci.
La strada coperta è così descritta dal Lambardi:
“…La strada coperta sotto le mura dei quattro bastioni, che procedono il Falcone, fu veramente principiata nel 1693, ma perché prima di essere terminata e compita, convenne stendere in Glacis tutta la pendenza del monte, e durò quel lavoro fino al 1695…”
(Cfr. pg 173 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” Sebastiano Lambardi 1791, Copia fotomeccanica edita da Forni editore Bologna. 1966)
I quattro bastioni sono: Veneziano, Cavaliere, Carciofaia e Palle di sopra.
Il Glacis è tutta l’area esterna che partendo dai quattro bastioni sopra accennati, va giù in basso verso il fossato del Ponticello e su questa area furono fatti lavori per ridurne la pendenza prima che fosse terminata la strada coperta sotto le mura.
Aveva questo camminamento coperto una funzione militare importante e strategica collegando tra loro i bastioni delle avanzate che portano il nome di San Giuseppe, San Carlo, San Pietro, tenaglia del Falcone o del Lazzeretto.
Il “secondo cammino coperto sotto il fronte di attacco“ e la “strada coperta sotto le mura dei quattro bastioni“ sono visibili in mappe e piante del settecento e particolarmente bene in una: la “PIANTA di tutto il fronte di attacco della piazza di Portoferraio cominciando esteriormente dal piede del corpo della medesima con le rispettive misure di tutto il suo Glassi“.
Nella legenda di tale pianta la “strada coperta sotto le mura dei quattro bastioni” viene distinta in “primo ramo del camin coperto sotto il Veneziano” poi in ”secondo ramo del camin coperto“ e infine in “ultimo ramo del camin coperto”. Ancora oggi esiste nella sua interezza a cominciare dal tratto sotto il bastione del Veneziano fino a quello lungo lo zoccolo del bastione della Carciofaia dove costituisce collegamento tra il bastione di San Pietro e la tenaglia del Falcone: è il camin coperto sotto la Carciofaia o ”ultimo ramo del camin coperto” di quella strada chiamata dal Lambardi “strada coperta sotto le mura dei quattro bastioni". Il cammino coperto sotto la Carciofaia è ben visibile nella foto di copertina.
Nella pianta sopra ricordata è osservabile un altro cammino coperto detto “degli Spagnoli“ chiamato anche “primo cammino coperto”. La sua presenza consentiva spostamenti di truppe e mezzi difensivi partendo dal bastione di Santa Fine, dal bastione delle Fornaci e dal primo bastione degli Spagnoli fino al secondo bastione degli Spagnoli. Il tratto dal primo bastione degli Spagnoli al secondo è scomparso con la costruzione di via Ninci ma il secondo tratto esiste ancora il quale fiancheggiando il secondo Bastione degli Spagnoli raggiunge tramite una galleria a gradini il bastione di San Pietro. In questa zona si apre l’ingresso ai sotterranei costruiti dalla marina militare e conosciuti col nome di “Cittadella”.
Questo tratto è ancora esistente, vedi foto
Ultimo, ma non per importanza strategica, è il “camminamento coperto di Santa Fine” che consentiva spostamento di truppe e mezzi difensivi dall’alto in basso e viceversa, collegando il Bastione di Santa Fine con quello della Carciofaia dove attraverso la porta segreta del Falcone e relativo sottopasso si accede al fosso secco davanti a forte Falcone.
Mirabile opera complessa di architettura militare osservabile nella “Pianta che dimostra tutto ciò che ultimamente è stato fatto di nuova costituzione in aggiunta all’altre Fortificazioni in Portoferraio sotto l’Origlione del Bastione detto la Carciofaia, dal dì 17 Agosto 1752 fino a tutto il 31 Marzo 1753”
Dalla legenda di questa pianta (disegno a china acquerellato) si comprende la complessità della “Opera nuova con camin coperto” che è stata ottenuta lavorando sullo scoglio vivo.
Presenta alcuni motivi di interesse: la sua pavimentazione in pietrame e zone di calcestruzzo con cordonature in pietra poste trasversalmente e leggermente sopraelevate che avevano la funzione di facilitare sia in discesa che in salita la percorribilità ai carri e pezzi di artiglieria trainati.
Tre sottopassi con tre porte segrete (del Falcone, del Cavaliere e degli Altesi), e tre camminamenti coperti (di Santa Fine, degli Spagnoli o primo cammino coperto e strada sotto le mura dei quattro bastioni).
Sono ancora oggi presenti.
Si trovano interdetti al pubblico, in stato di completo abbandono.
Giacciono in conservazione tale che basterebbe forse poco lavoro di restauro e di recupero per una loro riapertura e fruizione pubblica. Ad esempio, penso alla apertura del bastione e cavaliere di Santa Fine con il primo bastione degli Spagnoli che non sono sottoposti a nessun vincolo militare e facilmente raggiungibili perché vicini alla spiaggia della Ghiaie.
La loro apertura porterebbe alla scoperta di antichi percorsi che diventerebbero, oggi, importanti per la veduta diretta e la conoscenza della architettura militare che va dal cinquecento al settecento.
Percorsi unici: un viaggio nella bellezza.
Sono infatti una immersione totale nella visione ravvicinata di opere, monumenti storici con valore culturale inestimabile di architettura militare.
Al tempo stesso si aprirebbe un mirabile percorso anche con valenza paesaggistica ed ambientale.
Paesaggistica: uno stupendo panorama si dischiude dalle fortificazioni avanzate da dove, man mano che si sale si spalanca una veduta che arriva fino al monte Capanne, Enfola, Corsica e Capraia.
Ambientale: l’apertura delle avanzate e il recupero dei camminamenti coperti consente di collegare con un percorso a piedi i giardini delle Ghiaie con forte Falcone. Un percorso ricco di vegetazione mediterranea importante che partendo dai quella dei giardini pubblici delle Ghiaie potrebbe arricchirsi con quella vegetazione già ora presente spontanea tra le avanzate vedi ad esempio l’elicriso.
Sta alla comunità di Portoferraio e alle istituzioni pubbliche che la rappresentano “riprendersi” tale patrimonio culturale, recuperare questo patrimonio ambientale e paesaggistico.
E’ auspicabile che ciò avvenga al più presto poiché il silenzio ormai da troppo tempo regna e sovrasta.
Se accadrà che al silenzio si sostituirà il restauro e il recupero allora vi sarà il ritrovamento delle fortificazioni avanzate del fronte di attacco di terra. Il restauro offrirà al visitatore la possibilità di poter conoscere parti poco note di questo fronte di attacco dalla parte di terra e al tempo stesso sarà inizio per il comune di Portoferraio di attività economica e turistica.
Marcello Camici
Foto di copertina - Portoferraio. Al centro la muraglia del bastione della Carciofaia al cui piede, lungo lo zoccolo del bastione, corre il camin coperto sotto la Carciofaia o ” ultimo ramo del camin coperto” della strada coperta sotto i quattro bastioni. Questo camin coperto unisce tra loro il bastione di San Pietro -a destra in basso -e la tenaglia del Falcone detta anche del Lazzaretto-a sinistra in basso-. Foto da drone.
Foto 1 - Portoferraio. Bastione di Santa Fine. Angolo delle cortine murarie con piattaforma di sostegno per garitta di vedetta.
Foto 2 - Portoferraio. Al centro è il prato verde del fosso secco tra forte Falcone (a destra) e fronte del Sorbelloni (a sinistra). In fondo, sullo sfondo, è una volta ad arco in muratura: qui ci troviamo nella punta nord-est di forte Falcone. Questa volta ad arco in muratura ha sostituito il ponte levatoio per accedere dentro il forte.
Foto 3 - Portoferraio. Porta segreta del Falcone nella rientranza nord del bastione della Carciofaia, che è stata tamponata con muratura.
Foto 4 - Portoferraio. Porta segreta del Cavaliere nella rientranza sud del bastione della Carciofaia.
Foto 5 - Portoferraio .Bastione di San Giuseppe posto al piede della cortina degli Altesi dove è collocata la porta segreta degli Altesi.
Foto 6 - Portoferraio. Fosso secco davanti a forte Falcone. Fornice d’ingresso alla galleria che sottopassa il bastione della Carciofaia, galleria che termina con la porta segreta del Falcone la quale si apre sullo spalto del bastione di San Ferdinando.
Foto 7 - Portoferraio. Pavimentazione a pietra e calcestruzzo della galleria della porta segreta del Falcone. Sottopassa il bastione della Carciofaia e arriva al fosso secco davanti a forte Falcone. La pavimentazione in foto è quella visibile dal fornice della foto 6.
Foto 8 - “PIANTA di tutto il fronte di attacco della piazza di Portoferraio cominciando esteriormente dal piede del corpo della medesima con le rispettive misure di tutto il suo Glassi “.Prima metà del settecento. Disegno a china acquerellato, Cartella 15. Carta 1047,Istituto storico e di cultura dell’Arma del Genio. Roma.
Foto 9 - Portoferraio. Camminamento coperto degli Spagnoli nel tratto che fiancheggia il secondo bastione degli Spagnoli sopra via Ninci.
Foto 10 - Portoferraio. Ultimo tratto del camminamento coperto degli Spagnoli che accede al fornice di ingresso a rampa gradinata in galleria la quale conduce dentro il bastione di San Pietro
Foto 11 - Portoferraio. Camminamento coperto di Santa Fine che fiancheggiando la tenaglia del Falcone arriva fin dentro il bastione San Ferdinando. Veduta da drone
Foto 12 - “Pianta che dimostra tutto ciò che ultimamente è stato fatto di nuova costituzione in aggiunta all’altre Fortificazioni in Portoferraio sotto l’Origlione del Bastione detto la Carciofaia, dal dì 17 Agosto 1752 fino a tutto il 31 Marzo 1753”. Disegno a china acquerellato. Carta 14.Cartella 999,Istituto storico e di cultura dell’Arma del Genio. Roma.
Foto 13 - Portoferraio. Camminamento coperto di Santa Fine. PARTICOLARE della rampa a gradini.
Foto 14 - Portoferraio. Camminamento coperto di Santa Fine. La punta estrema in basso è il bastione di Santa Fine.In primo piano è la muraglia del bastione della Tenaglia del Falcone alla cui base è il camminamento coperto.