“ Egli (Giovan Battista Bellucci,ndscr.)fu adoperato dal Duca Cosimo anche nella fortificazione di Portoferraio,a cui fu messo mano nell’aprile del 1548. Ma,o fosse malevolenza,o che la duca non piacesse il modo di fare di tale ingegnere, a’ primi di giugno si trova levato da quell’opera il San Marino(Il Bellucci,ndscr.)e messo in suo luogo Giovanni Camerini”(Giorgio Vasari)
Se a Cosimo si deve la paternità della fortificazione di Portoferraio per la sua la volontà e il suo potere politico , al Camerini, architetto ed ingegnere –così a quell’epoca erano chiamati i costruttori di opere militari- si deve la paternità di aver contribuito in grande parte alla edificazione materiale delle fortificazioni di Portoferraio.
Sostituì il Bellucci, detto il San Marino,per volere del granduca ”Noi habiamo mandato costì il Camerino,perché potesse attendere a codesta fortificazione infrattanto che voi… qui da noi per renderci più sentitamente conto di quel lavoro che è fatto et per poter intender et farci intender di bocha quanto ci occorre però non mancherete subito alla ricevuta di questa mettervi a cammino per venirci a trovare dove saremo…Noi mandiamo il Camerino il quale ha tutta la intentione nostra circa la fortificazione dell’Elba et il murare di quella,però ce ne rimettiamo a lui il quale resterà in quel luogo in cambio del S. Marino,per il qual haviam mandato per parlare con esso di bocha quel tanto che ci occorrà” (lettere di Cosimo al Bellucci e al Commissario della Bande nel giugno del 1548).
Il Camerini lavorò e diresse i lavori per molti anni abitando in una casa a Portoferraio”…finalmente nella notte dal cinque al 6 maggio del 1570 il celebre ed operoso ingegnere Camerini morì in Portoferraio,dov’era sempre la sua casa …”(Massimo D’Ayala)
Proprio in questi giorni di maggio sono trascorsi quasi 450 anni dalla sua morte e proprio in questi giorni camminando in Portoferraio mi sono risuonate nella testa le parole che sopra ho scritto.Se Portoferraio è così bella e nota in tutto il mondo in fondo lo si deve anche al lui.
Chissà dove aveva la casa il “Camerino”?
Non so perché ma me è sempre piaciuto pensarla locata al forte Stella perché lì fuori dalla porta fu posto il busto di Cosimo opera di Benvenuto Cellini(vedi figura) alla quale si accedeva attraverso una lunga scalinata.
Con questi pensieri l’altro giorno salivo su lungo la scalinata chiamata “ Gradinata Forte Stella” e sono sceso giù a piedi da un’altra scalinata chiamata “Via Ilario Zambelli.Già via della Campana”. Non so perché si chiamava via della Campana,forse sarebbe meglio via Bastiano Campana che era agente di Cosimo I in Livorno e Portoferraio ,uno del gruppo dei “ministri” incaricato dal granduca dell’impresa di fondare Cosmopoli.
Sono due scalinate che consentono,solo a piedi,di accedere al Forte Stella:visibili bene nei dipinti olio su tela di Lorenzo Fratellini.Esse consentivano di raggiungere nuclei abitativi che tra i primi furono edificati.Infatti, nel censimento del 1574(qundici anni dopo l’inizio della fondazione) del commissario Vincenzo del Benino ,si configurano precise indicazioni circa l’individuazione topografica delle abitazioni quali primi nuclei d’insediamento in seguito ai privilegi concessi da Cosimo a chi andava ad abitare a Cosmopoli e tra questi primi nuclei c’è quello segnalato sotto il nome “al baluardo sotto la fortezza della Stella”
Al quale baluardo sono arrivato ed ho trovato quello che già su questo giornale ho segnalato qualche tempo fa con uno scritto dal titolo”Forte Stella.Il gioiello (di tutti) privatizzato.Perchè?”
Tutte e due le scalinate nascono in basso ,decorrono quasi parallele verso l’alto e si restringono a misura d’uomo quando praticamente incontrandosi raggiungono il Forte sfociando nell’antica cordonata che conduce al Forte da dove poi si passa nella parte finale della rampa d’accesso al forte Stella attraversando il muro che divideva nel XVII e XVIII secolo la parte militare da quella civile della città.
Il percorso,come dicevo,è stato per me quasi ritornare ai tempi del Camerini. Purtroppo è stato funestato dalla presenza di erbacce lungo i gradini della “Gradinata Forte Stella”:gradinata bellissima perché tutta di una pietra colore grigio-arancione .Tornando giù per “Via Ilario Zambelli,già via della Campana” la memoria del Camerini è stata di nuovo funestata questa volta dalla presenza del cemento che solo sul finire ha lasciato lo spazio alla bellissima pietra di cui è costituita tutta la “Gradinata Forte Stella” . Sarebbe molto bello che fosse tutta ripristinata come è nella sua prima parte all’inizio della salita. Ancora più bello sarebbe se all’ingresso del Forte si potesse porre il busto di Cosimo forgiato dal Cellini.
Marcello Camici