Si è inaugurata ieri mattina, 10 Marzo, la mostra “Le Pittrici della Pinacoteca Foresiana", ideata da Gloria Peria e allestita da Leonello Balestrini con la collaborazione del Comune di Portoferraio, con sede alla Sala San Salvatore del Centro Culturale De Laugier. Esposte sono solo alcune delle molte opere della collezione della nostra Pinacoteca, ancora nei depositi, ancora da scoprire e pienamente valorizzare.
Questa volta ci siamo, finalmente posso scrivere di affinità culturali tra l’Elba e Washington senza sentirmi intimidita da raffronti spudorati o irraggiungibili. Grazie al lavoro appassionato di Gloria Peria, responsabile della Gestione Associata degli Archivi Elbani, sono riuscita a trovare un collegamento emozionante tra la mostra che propone in occasione dell’8 marzo, allestita in occasione della “giornata delle Nazioni Unite per i diritti della donna e la pace internazionale”, comunemente conosciuta come la festa della donna, e un particolare museo sulla scena della capitale americana: il National Museum of Women in the Arts.
Nella locandina di una mostra del 2008 a Portoferraio, le cui caratteristiche vengono riprese questa settimana visto il successo di allora, Gloria scrive che la locandina donna 2014 Pinacoteca Foresiana di Portoferraio è in possesso di una versione dell’autoritratto di Elisabeth Vigée Le Brun, artista apprezzata anche dalla regina Maria Antonietta, “e giace, in attesa di futuri apprezzamenti, tra le altre opere d’indubbio valore, nei depositi della Pinacoteca… I quadri provenienti dalla collezione foresiana sono stati realizzati da pittrici appartenenti a epoche in cui la scena artistica era dominata soprattutto da uomini e l’affermazione costava dei sacrifici oggi inimmaginabili… “. Elisabeth-Louise Vigée Le Brun è presente anche nel catalogo del “Museo Nazionale delle Donne nell’Arte” di Washington, citata alle pagine 43, 53, 56, 56-57 e nella sua biografia si legge che gli studiosi stimano che abbia prodotto più di seicento quadri; le sue memorie, originariamente pubblicate nel 1835-1837, sono state tradotte e ristampate diverse volte. È chiaro che la Vigée Le Brun è presente anche in altri musei, come la National Gallery di Londra, con una stanza dedicata a lei, e all’interno di famosi musei parigini.
Un’altra corrispondenza è la presenza di Rosa Bonheur, della quale Gloria espone un ritratto di un cane. La Bonheur, ci indica il catalogo americano alle pagine 62-62 a lei dedicate, specializzata in ritratti di animali, esponeva regolarmente al Salon de Paris, e ricevette numerosi riconoscimenti ufficiali francesi e internazionali, tra cui anche la stima dell’Imperatrice Eugenia e la Regina Vittoria. Gloria scrive che “fu la prima donna nella storia di Francia ad essere insignita della Legion d’Onore”. Non è solo Washington a presentarla, dei suoi quadri sono anche al Metropolitan Museum Of Art di New York.
Il museo di Washington espone l’impegno di ottantasei artiste degli ultimi cinquecento anni, dal Rinascimento ad oggi, e descrive con le sue 2.600 opere la storia delle donne nel mondo dell’arte. Per una volta non sono intimidita da questo confronto.
La morale della storia, in questa preziosa iniziativa risultato delle ricerche negli archivi elbani, che magari potrebbe essere data per scontata, o non adeguatamente compresa, è più di una, dedicata a tutti e otto i nostri Sindaci: i nostri archivi elbani sono una ricchezza da non sottovalutare; i nostri depositi sono ricchi di tesori da valorizzare e restaurare; i nostri beni meritano tutta la nostra attenzione; le persone, altamente qualificate, che vi lavorano, devono essere valorizzate e viziate, coccolate, perché sono il nostro futuro, la nostra ricchezza, la nostra cultura, la chiave per riaprire le porte a un mondo che ci apparteneva, ma di cui ogni tanto dimentichiamo il valore e l’origine.
Cecilia Pacini