Alessandro Allori è un giovane di Portoferrario. A Firenze si è laureato in Scienze Politiche, collabora alla edizione fiorentina della Corriere della Sera, dirige i Quaderni della Fondazione Balducci . Nel 2012, scrive il suo primo romanzo, e l’altra sera alla Gran Guardia ha presentato il suo secondo romanzo per i tipi L. Creta , una piccola e coraggiosa casa editrice che nella valorizzazione dei nuovi talenti ha impostato le sua attività editoriali. Il vicino di Napoleone è un romanzo incalzante in cui Ulisse Delle Fave narra la storia della sua famiglia da quando nel 1802, Lui giovinetto, l’Elba divenne territorio francese , a quando, tredici anni dopo, torna da Waterloo “ Era tutto li intatta come l’aveva lasciata, con il castello del Volterraio a vegliare eterno sul golfo….ma era chiaro che niente sarebbe tornato più come prima…sapendo che si poteva essere non sudditi ma cittadini”. E’ la storia del periodo francese e napoleonico vissuta dalla famiglia Delle Fave, piccoli agricoltori, che si ritrovano, come vicino a San Martino l’ Imperatore dei francesi, il “Nano Corso”, come lo chiamava il nonno Ivaldo, vecchio minatore riese ,“… che le potenze europee ci avevano dato come sovrano per dieci mesi”. Sono relazioni iniziali molto difficili poi lentamente, vuoi per la stupenda zuppa di escargots di mamma Teresa, vuoi per i modi schietti e diretti di babbo Ubaldo, i rapporti con il sovrano virano ad un dignitoso rispetto reciproco, ai confini di una vera amicizia. Il romanzo si dipana da Rio Castello, da dove la famiglia Delle Fave era emigrata e arriva fino a Pomonte, lo sperduto villaggio di fronte alla Corsica, ricco di vigneti, di misteri e di dolci magie . Nelle pagine si seguono le vicende dei personaggi storici, accanto a quella di Don Paolino, il parroco di S.Martino e della bella Ada la sua perpetua, dell’ebreo Agamennone grande amico di Ubaldo che abitava a Carpani, e di Elena , in arte Carmen , che esercitava in via dei Palchetti. E’ un succedersi di avvenimenti narrati con rara e divertente maestria. Si percorre la grande storia vista dalla gente comune. Si affrontano argomenti scabrosi , senza retorica e con una sensibilità e una freschezza che attualizzano molti passi del romanzo. Divertimento e voglia di leggere subito la pagina successiva accompagnano la lettura e , ovviamente senza svelare il finale come d’obbligo, possiamo dire che è l’amore il suo filo conduttore , un amore che trova in Ada e in Elena le sue grandi protagoniste. Certamente il libro di Alessandro ha per gli elbani e per coloro che vivono l’Elba , un significato particolare, ma è un libro che si apre oltre i confini dell’ Isola, contribuendo “ con leggerezza” , a capire un periodo epocale nella storia europea e ad esprimere, nel bene e nel male , “ l’Ardua Sentenza”, sulle azioni del suo primo attore: il Vicino di Ulisse Delle Fave.
Beppe Tanelli