La polvere ha già cominciato a ricoprire il ricordo delle elezioni europee del 25 maggio e i ballottaggi sulle amministrative hanno chiuso il torneo confermando sostanzialmente quanto emergeva dalla prima parte.
Si può tranquillamente affermare che la vera tendenza alla crescita inarrestabile è quella manifestata dall’astensione, ma, a dir la verità, questo sembra non preoccupare nessuno.
Per quanto riguarda l’esito dell’impegno di coloro che, ancora, si ostinano a votare ho buttato giù alcune idee sui vincitori e sui vinti, tanto per cercare di capire, io per primo, com’è alla fine andata.
I vincitori:
• senza dubbio il pd renziano. Ha vinto, nel migliore stile elettorale, con le promesse e gli 80 euro. Lo ha aiutato il fatto di essere relativamente nuovo rispetto a coloro che finora hanno sgovernato. Può, immagino, continuare a vincere se le promesse saranno, almeno in parte consistente, mantenute e lo sgravio delle tasse sui redditi più bassi allargato.
• C’è chi sostiene che l’altro vincitore sia la Lega con il 6,16% dei votanti. La tesi mi sembra francamente ridicola. La lega raccoglie una parte di ex elettori di forza italia e riesce a sopravvivere, non certo a vincere.
• Vince invece, nel suo piccolo, la lista Tsipras che raggiunge il quorum con una campagna sostanzialmente fatta di passaparola. Complimenti. Speriamo che la sinistra più litigiosa del mondo trovi, oltre al nome del capolista, qualche altro buon motivo per lavorare insieme senza accapigliarsi.
I perdenti:
• senza dubbio il pd dalemian/bersanian/lettian/bindian/finocchiarian/cuperlian ecc. L’elettorato di centrosinistra sembra essere stato galvanizzato dalla possibile scomparsa della vecchia dirigenza e premia con il trionfo chi ha promesso di rottamare una pratica oligarchico/spartitoria del governo del paese che dura da decenni.
• Il manigoldo di Arcore e la sua corte dei miracoli, paramafiosi, imprenditori fasulli, economisti d’accatto, banchieri bancarottieri ecc.
• Grillo e Casaleggio. Più che politica hanno fatto marketing, si sono omologati, in questo, a tutti gli altri. Ma Renzi è stato più bravo.
• Il Senatore a vita, Ex Salvatore della Patria prof. Monti e con lui, anche se viene solo sussurrato, il Pres. Napolitano, che, sarebbe l’ora, dovrebbe trarne le conseguenze.
• I frammenti del centrodestra. Per soddisfazione personale faccio un nome: Ignazio lo strazio.
Quelli che fanno (più o meno) pari:
• Il M5S. Sostenuto elettoralmente e al tempo stesso zavorrato politicamente dalla coppia Grillo/Casaleggio non perde troppo perchè ha avuto il grande merito di essere stato levatrice, volontaria o meno, dell’espulsione del truffatore dal Parlamento, della presa del potere piddino da parte di Renzi e di importanti battaglie parlamentari, tali da perlomeno incrinare la cappa di piombo consolidata da anni di grandi intese più o meno dichiarate. Non è riuscito, almeno fino ad ora, a passare dalla testimonianza alla politica. Se ci riuscirà vedremo almeno di quale politica si tratta. Per questo il 22%, pur rimanendo un risultato di tutto rispetto, somiglia più ad un sollecito che ad una conferma, una specie di seconda (e forse ultima) chiamata. Certo, non sarà impresa facile per il M5S se non rottamare perlomeno giubilare i padri fondatori senza frantumarsi in gruppi e gruppettini dall’avvenire molto, ma molto, incerto.