Direttore carissimo di Ebbarepot. Catarella sono. Una grossa confusione in tetta ho. E peddonami, ma lo scritto su la Zecca di Marciana di Vussia e anco quello del Professore Chiarissimo, aumentata hanno la confusione nella mia tetta.
Prego Vossia di dire a mia se capito bene ho, ma prego Tia di nun fare il solito pittolotto pe’ l’assessore, batta che Tu dicere : sine o gno . Oppure zitto stare che fozze meglio è.
In primisis, ipogeo dire vole un pertuso “sotto terra” scavato da l’omo tutto o in patte; eggo il pertuso di Macciana, che da tanticchia la gente Zecca chiama, un ipogeo è.
A Macciana tantissimi ipogei sotto le case ci sono; scavati per pigliare “sabbia” pe’ murare ; scavati per mettere asini e capre, e in quetti speso spesso zecche essere erano, ma nu’ sono le zecche dove li zecchini d’ oro si fanno, sono gli animaletti parassiti che quando ti prendono i cabasisi tanto dolore fanno.
In secondis, la fomma de l’ ipogeo chiamato “ Zecca di Marciana” è quella di un pertuso scavato ne il sasso motto, umido umido, verso il basso; fozze li antichi a andare in giù picchè pinsarono che se dritti andavano la volta di sasso morto su i capo li caccava, inottre magari andando in giù sasso sano e asciutto speravano di trovare .
In terzis, il pertuso la fomma di un dromosse etrucco ha e quaccuno dicere che la tomba di una assai ricca famigliola etrucca del I-VI sec a.C. isso è , inottre che la tomba è assai più importante de le tombe che a Vulci sono, minchia! . Ma li attri dicono, ma tutti quelli attri etruschi che stavano co’ la ricca famiglia dove finiti sono? Cinesi erano! Neanche un coccio lasciarono! L’ Ebba destinata è ha fare scopette etrucche tanticchia, ma tanticchia epocali è!!
In quartisis, vitto ho, la linguaccia di Alfredo Aistainne. Mia iddo non conosco, ma a mia senbrato è, un gesto poco carino, pe’ quelli che tentano di entrare nel pertuso delle conoscenze accheologiche. Un pertuso stretto stretto da percorrere macari con “metodo scintifico”.
Bacio le mani
Catarella
SINE .. Caro tutore dell'ordine di Trinacria, Ella ha capito