Cronache Napoleoniche….l’ ipogeodi Marciana, il Topera e il Piano Paesaggistico della Toscana.
( Dal Monitore d’ Etruria del 21 settembre 1814)
PORTOFERRAIO ( Dal nostro Inviato) – Negli ultimi giorni di questa estate del 1814 sono accaduti una serie di avvenimenti epocali per la storia della Toscana, dell’Italia e dell’ Europa, che non mancheranno di avere ripercussioni anche nel Principato napoleonico dell’ Elba. Il 17 settembre è tornato a Firenze il Granduca Ferdinando III, che già due giorni prima del suo arrivo aveva nominato il conte Vittorio Fossombroni, Segretario di Stato e Ministro degli esteri, interrompendo così il governo plenipotenziario del Principe Rospigliosi. Un segnale forte di una svolta illuminista e liberale nelle politiche granducali, sia pure nel quadro di una rigorosa monarchia assoluta. Il 18 settembre inoltre si sono aperti a Vienna i lavori fra le potenze della Santa Alleanza per disegnare il nuovo quadro territoriale e politico dell’ Europa post-napoleonica. Non mancherà il vostro cronista di dare cronaca di questi accadimenti non appena potrà disporre di informazioni dettagliate e veritiere.
Al momento si intende dare cronaca di un rimarchevole e quanto mai positivo dibattito culturale che si è sviluppato all’Elba per un intrigante ipogeo scavato nel granito di Marciana . Il dibattito ha richiamato nella antica residenza appianea numerosi turisti provenienti da tutta Europa, per i quali la visita all’Elba napoleonica è divenuta una tappa obbligata dei loro ”grand tour“.
L’ ipogeo, dalla palese morfologia di un sepolcro gentilizio etrusco, non può non riportare alla memoria la scoperta, una quarantina di anni fa, in prossimità della magnifica chiesa romanico pisana de Le Trane, di un importante bronzo etrusco rappresentante un Offerente, di cui si sono perse le tracce. (Sembra che il bronzo sia finito a Napoli, ipotesi molto verosimile tenuto conto del grande potere che al tempo aveva il Regno partenopeo all’ Elba). Sembra che l’ipogeo sia da collegare ai luoghi dove i Principi di Piombino battevano moneta, un privilegio a loro concesso da bolle imperiali citate in alcuni documenti numismatici. La questione ha sollevato accese discussioni fra gli studiosi che, hanno avuto largo e positivo riscontro negli organi di informazione locale, alimentando le discussione nelle piazze e nelle murelle di tutta l’ Isola, ed arrivando fino a interessare i lavori del Consiglio della Municipalità di Marciana. E’ opinione del vostro cronista della opportunità di queste discussioni, poiché sono la linfa vitale per tentare di salvaguardare il nostro patrimonio storico e paesaggistico , allargando la consapevolezza del loro valore culturale ed economico.
I fatti . Alla fine di Agosto , quando Napoleone si trovava alla Madonna in attesa della contessa Maria Walewska, l’ Imperatore , sceso in paese per la ricorrente visita alla sua Signora Madre, veniva invitato dal suo ufficiale di ordinanza il Cap. Bernotto Bernotti, nella antica dimora dei suoi avi. Napoleone si è quindi recato a Casa Bernotti- che sorge in prossimità del Palazzotto che fu dimora marcianese degli Appiani- , ancora sormontata da una architrave che riporta il nome di Grimaldus Bernottus, capostipite della famiglia. Napoleone , appreso che nel vicolo sottostante Casa Bernotti , operava un fabbro di grande abilità e prestigio , chiamato Luigi, ma da tutti conosciuto come “ Topera”, ha voluto visitare la sua officina, come segno ulteriore del grande interesse per la vita quotidiana degli elbani del popolo minuto. Il Topera, da buon figlio dello “Scoglio”, emozionato non più di tanto per l’ imperiale presenza, ha mostrato i suoi manufatti: picconi, zappe, zapponi, pennati,.., forgiati a regola d’arte. Napoleone ha poi varcato la porta che collega l’ officina ad un vano dal quale si stacca una galleria inclinata scavata nel granito che porta a due camere trasversali ricche di suggestioni ed interrogativi, come sottolineato dallo stesso Imperatore. Il Cap. Bernotti, ha aggiunto, come si tramandasse fra i membri della sua famiglia, della esistenza di misteriose gallerie sotterranee che collegavano la sovrastante Fortezza Pisana con gli ambienti sottostanti le dimore degli Appiani e dei Bernotti. A questo punto Il Topera ha detto, con incredibile schiettezza, peraltro apprezzata da Napoleone: << Sarebbe opportuno investisse un po’ di franchi per finanziare accurate indagini archeologiche in un luogo dalle grande potenzialità, risparmiando magari sulle spese per gli armamenti o sulle spese delle feste e delle parate >> . L’ imperatore ha assicurato il suo interessamento << Comunque >> ha aggiunto, accingendosi a concludere la visita e dando al Topera il “solito” marengo << sarebbe quanto mai auspicabile, date anche le ristrettezze economiche delle casse demaniali , se anche le famiglie abbienti elbane e le varie municipalità, si sentissero sempre più coinvolte in prima persona nella conservazione materiale del patrimonio storico e paesaggistico dell’Elba, vista fra l’ altro, la crescente notorietà turistica dell’Isola>>.
Beta de Latorre
Aggiornamenti
Non possiamo che associarci a quanto scritto dal cronista del Monitore, auspicando fra l’altro, che naufragato il Piano Strutturale Unico dell’Isola d’ Elba, si utilizzi Il Piano Paesaggistico della Toscana attualmente oggetto di dibattito e di proposte di quanto mai opportuni emendamenti, per giungere ad una organica ed unitaria pianificazione edilizia del territorio elbano, nella condivisa consapevolezza che negli elementi naturali e storici che formano le “bellezze uniche” del suo paesaggio, risiede il capitale della sua economia. Bellezze peraltro che è opportuno distinguere, per le loro peculiarità e bisogni, da quelle, pur sempre notevoli, ma diverse, delle “ Colline Metallifere”.
( B.T.)