Ormai le schermaglie estive tra Cimabue e quelli di Legambiente sono diventate uno degli appuntamenti tradizionali, come la festa di Santa Chiara e il bottino al Moletto, ma stavolta, troppo presi dalle contro-analisi express commissionate a Rimini, non vi siete accorti di un miracolo, avvenuto sulla spiaggia portuale non balneabile e piena di bagnanti di Marciana Marina, che fa impallidire quello della Madonna di Loreto: la trasmigrazione del divieto di balneazione messo dal Comune che poi fa finta di non vederlo e si incazza se qualcuno dice che c’è.
L’anno scorso Elbareport pubblicò, mi sembra a luglio, le foto del cartello abbattuto e capovolto nel bel mezzo di una folla di bagnanti nella spiaggia di sabbia del “Capitanino”. Quest’anno quel cartello sembrava sparito, tanto che a Marciana Marina in periodo di elezioni si diceva che, grazie all’intervento del prode Cimabue, ci fosse stata un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Portoferraio che aveva tolto il divieto di balneazione dentro il porto (così avrebbe violato un bel mazzo di leggi…), e finalmente la gente avrebbe potuto fare il bagno in santa pace sguazzando tra panfili e scarichi, senza che quei rompipalle di Legambiente ricordassero che quello sarebbe un porto.
Poi é ritornata Goletta Verde e il cartello comunale di divieto è rispuntato fuori: era nascosto in un anfratto degli scogli del “Moletto del sassi”, accanto alla spiaggia non balneabile dove tutti fanno il bagno, ed è uscito dalla sua catacomba risorgendo come nostro Signore Gesù Cristo. La gente ha gridato al miracolo.
Qui avviene il secondo miracolo di Fra’ Cimabue, il cartello di divieto del Comune, forse perché non era una bella vista per i bagnanti, né capovolto, né dritto, né "imbiattato", nella notte del 17 giugno si schioda dal palo sul quale era stato crocifisso, trasmigra e ricompare attaccato ad un gazebo un centinaio di metri più in la, alla fine della spiaggia di sabbia creata dall’erosione dell’altra spiaggia della “Marina”, più verso il paese, davanti ad un’altra entrata della spiaggia, ma con la facciata plurilingue che recita “Comune di Marciana Marina - ZONA PORTUALE – DIVIETO DI BALNEAZIONE” rivolta a indicare il successivo tratto di spiaggia.
Con questa risurrezione-trasmigrazione Fra' Cimabue rimette il cartello che quei rompicoglioni di ambientalisti scovano sempre, ma lo stiocca in un punto tale che è facile che chi lo legge creda che la zona non balneabile cominci dopo la spiaggia di sabbia, come se oltrepassato quel cartello non ci fosse la cosiddetta “spiaggia per i cani” e come se i cristiani (nel senso degli umani) potessero fare il bagno ancora più al centro dell’area portuale. Il bello che tutto questo vorrebbe essere chiamato “turismo di qualità”
Il prossimo miracolo di Cimabue sarà il raddoppio del lungomare, così quella spiaggia smetterà di rompere le scatole, con o senza il divieto comunale fantasma/risorto/trasmigrante?
TIRO FISSO 2
Che lei sia un gratuito maldicente è cosa già acclarata, ma in questo caso mi pare abbia passato il segno, non solo con le sue citazioni ed i suoi riferimenti religiosi, che offendono il comune sentire di tutto un popolo marinese ed in primis del suo cosi pio primo cittadino, ma addirittura col giungere ad insinuare che gli sforzi gerosi e reiterati, ed il tormento logistico indicatorio dell'Amministrazione Comunale Marinese nel ricercare la miglior collocazione di un cartello che vieta azioni che peraltro ha sempre spietatamente contrastato, come lo sguazzo illegale in area portuale, nasconda una retrovolontà di confondere il bagnante paesano o amato foresto che sia! E' una vera cialtronata .. si vergogni!