Domenica scorsa si è tenuto il primo Consiglio Comunale di Portoferraio a Montecristo.
Lodevole iniziativa, alleluia, alleluia.
A dare risalto all’iniziativa era presente anche una nutrita delegazione dei media.
Mancavano quelli nazionali, evidentemente poco avvezzi al mare e forse spaventati dal rinvio del D-Day, lo sciabordio della barca dovuto all’onda lunga di scirocco è roba da stomaci forti. Assenti giustificati.
Ma ora finalmente è finita, ognuno ha detto la sua, Si è letto e sentito di tutto, cose sensate altre meno. Facciamo un giochino così per stemperare, soffermiamoci su queste ultime, sulle favate.
Andiamo subito a bomba, the winner is….
Certo, era giusto sì fare il Consiglio Comunale a Montecristo proprio quest’anno, d’altra parte ricorreva il 170esimo anniversario dalla pubblicazione del libro “Il Conte di Montecristo”, il cui autore è Alexandre Dumas: ullalà ullalà mes amies!
E che è? Volevamo perdere l’occasione di omaggiare un transalpino? Ancora? A pochi mesi di distanza da quell’altro? Che a dirla tutta era di matrice di scoglio anche lui, vabbè…. Giusto tra una trentina d’anni poi veniva cifra tonda, ma tant’è, se ne sentiva proprio il bisogno.
Quel che è fatto è fatto, les jeux sont faits rien ne va plus sentenzia il croupier, leviamoci il pensiero vai, tutti ritti sull’attenti: “Allons enfants de la Patrie le jour de gloire est arrivé!....” Comunque meglio la Marsigliese che la Rificolona.
Al secondo posto un elogio al Comune che organizza e più nello specifico uno spiattellato “solo per averci pensato rivela un indiscutibile talento”. Dalla serie qui non c’è mica Gnognard, il cugino brètone di Gnogna.
Cotanto incenso sull’aria della celebre filastrocca di (buonanima) Paolino leggermente rivisitata, a questo punto in slang francese “je ne suis pas rich, je ne sui pas bel, oui c’est moi très joli ménestrel”.
Ma il Comune ha organizzato un po’ pochino Mesdames et Messieurs, il Comune si è aggregato beaucoup a gratis alla trasferta a suo tempo già organizzata (quella sì) dal Parco, che da qualche anno, ad Ottobre ed in maniera contingentata (max. 100 persone), fa visitare l’isola ai residenti.
Neanche il giorno hanno scelto alla Biscotteria, combaciava persino la data di seconda convocazione con quella di riserva prevista per l’escursione dal Parco in caso di avverse condizioni meteo, come poi puntualmente è avvenuto.
Nella sostanza si è usufruito della formula "total inclus" del PNAT e CFS, che a sua volta ha messo a disposizione i locali, non è che sull’isola ci sia (per ora) l’imbarazzo di scelta.
Ovvia, spezziamo una lancia a favore del Parco, nell’occasione becco e bastonato.
Becco perché ha fornito il passaggio, ma ci fosse stato qualcuno che avesse speso, almeno fino alla stesura di queste righe, due paroline formali di ringraziamento.
Bastonato perché c’è chi ha trovato il sistema di rifilargli lo stesso l’ennesima bordata di critiche dritte nel muso, per fantomatiche questioni che con il consiglio comunale, simbologia del gesto annessa, non c’entravano nulla.
Anche se l'attualizzazione del motto repubblicano liberté, égalité, fraternité ci sembra un tantino da rivedé (sullo slancio è partito l’accento, pardon), lo sforzo del medesimo elogiante Maître à penser va premiato comunque, il terzo posto è in cassaforte.
Fuori dal podio, per pudore più che altro, è rimasta invece un’invocazione alla distensione, questa che prendiamo in prestito da Dumas che termina il romanzo con le parole: ''Caro - rispose Valentine a Morrel - il conte non ci ha forse appena detto che tutta l'umana saggezza era contenuta in queste due parole: Attendere e Sperare!''
A parte il fatto che a coloro che si volevano andare a leggere il libro di Dumas è stato svelato il finale, e poi dé, sarà anche vero che il finale sospeso della frase “chi visse sperando….” è notoriamente il non plus ultra della distensione e del rilassamento, ma a tutto c’è un limite.
Au revoir.
Secondasecca
Mi consenta di dissentire caro signore, non capisco il suo sarcasmo verso una iniziativa che tra gli altri meriti ha quello di aver reso omaggio a una tanto importante figura della letteratura.
Sapere che in Biscotteria si abbia coscienza di chi fosse Dumas (e che i più colti sappiano perfino che i Dumas scrittori erano due, e financo chi dei due tra padre e figlio ha scritto il romanzo insulare) è cosa che ci riempie di soddisfazione, che più ancora crescerebbe se sapessimo che qualcuno - anche nella edizione ridotta Giunti-Marzocco - si sia spinto a leggerlo.
Faccia lei un bagno d'umiltà e non se ne esca con facili critiche del tipo "... sì ma sanno un cazzo di chi era Garcia Marquez ..." hanno fatto davvero bene, benissimo ad organizzare la spiaggiata istituzional-sanitario-ambiental-letterario-celebrativa sia pure con il c... concorso del Parco.
Mi permetto anzi di suggerire che anche nel 2015 l'iniziativa abbia a ripetersi, anche perché ci saranno ben tre importantissime ricorrenze legate all'isola:
- il millecinquecentocinquantacinquesimo anno dalla morte (a Montecristo) di San Mamiliano
- l'ottantesimo anno dalla fondazione a Cuba della prestigiosa fabbrica di sigari "Montecristo"
- il trentacinquesimo anno dall'uscita dell'album "Montecristo" del cantautore Roberto Vecchioni.
Si contenga
sr