“Ora, che io per avventura, statemi bene a sentire Mamma e Papà, beh, che io per avventura sia stato recentemente nominato Assessore Aggiunto alla Commissione per le Opportunità Umane della Città di New York…..” Il brano è tratto dal Lamento di Portnoy di Philip Roth, pag. 105 nell’ed. Adelphi, un romanzo piuttosto sboccato e piuttosto divertente uscito, con grande scandalo, nel 1969 o giù di lì. Voglio pensare che il nostro sindaco abbia immaginato che PF non fosse da meno di NY quando ha nominato L’Assessore Aggiunto alla Sicurezza e, a questo punto, non si vergogni, inserisca il cooptato almeno fra i nominativi, Assessori e Consiglieri, presenti nella pagina degli Organi Politici sul sito del Comune.
I precedenti non mancano certo all’ingenuo Assessore allo sport, traffico e politiche sociali, pizzicato a pescare il totano illegalmente e rapidamente autoassoltosi nel sostenere che senza il totano non si becca il dentice. I Radicali si sono fatti più canne (illegali) che digiuni, avendo tuttavia l’accortezza di avvertire prima la stampa in modo che le loro gesta potessero avere la valenza mediatica necessaria a far riflettere il legislatore sulla sostenuta innocenza del consumo di spinelli. In occasione del prossimo torneo di pesca l’Assessore potrà provvedere.
Quanto al Consiglio Comunale a Montecristo, se le nostre Regioni si possono permettere sedi di rappresentanza da Bruxelles al resto del mondo perché la Giunta di PF si sarebbe dovuta negare una gita all’isola di San Mamiliano? Forse il successo non è stato all’altezza delle aspettative, ma la motivazione dichiarata era di suscitare il tanto sospirato “clamore mediatico”.
Il clamore che è stato finalmente ottenuto con il ricorso al TAR promosso dal Comune di PF contro il Piano Paesaggistico della Regione colpevole, per quanto appare, di rendere efficaci regole già esistenti ma così mal articolate da essere tranquillamente aggirabili dalle Amministrazioni locali che intendono farlo. In sostanza, sembra di capire, ciò che interessa alla nuova Giunta non è il cambiare le regole esistenti quanto mantenere in vita la possibilità, tutta italiana, di continuare a praticare gli artifici utili a calpestarle.
Questi episodi, così come la grande enfasi illusionistica dedicata al riordino del fronte mare (per il momento, e per fortuna, rimasto a tutt’oggi e speriamo per sempre se non completamente ripensato, un cementifero canovaccio) dalla precedente amministrazione, indimenticabili i cannocchiali visivi, suggeriscono come la componente spettacolare superficiale, adatta a dissimulare gli scopi reali perseguiti, stia prevalendo decisamente in molti settori della vita pubblica fino ad arrivare nel campo, che solo pochissimi anni fa appariva piuttosto grigio ma concreto, della politica amministrativa anche nei piccoli Comuni come il nostro. A bocce ferme il rischio è che i circenses restino il bene comune, ma del panem, ahinoi, non si trovi più traccia.