Qualcuno, almeno tra i più anziani, si ricorderà di quegli (orridi) cani di plastica, perfino guarniti di similpelo, che ciondolavano la testa, che per un periodo andava di moda mettere in auto, affacciati al lunotto posteriore, simulacri di povere bestie costrette eternamente a muovere il muso in alto e in basso (come in un "si" ripetuto un mare di volte) se l'auto procedeva su una carreggiata un po' sconnessa, o oscillando da sinistra a destra (come in una negazione ugualmente reiterata) se il veicolo percorreva un tratto con curve e controcurve.
L'Ammistrazione Comunale Portoferraiese incomincia comportarsi come il cane di plastica in curva: qualsiasi cosa le si faccia presente la risposta è no, niet, nein, non etc.
L'espressione più ricorrente nelle risposte alle critiche formulate è "non è vero", subito dopo viene "non possiamo permettere .."
Orbene:
- premesso che il reato di Lesa Maestà non compare tra quelli contemplati dal C.P.;
- atteso che depositario delle Verità assoluta (per chi ci crede) può essere solo un Ente sovraordinato agli umani (e il Palazzo Comunale ferajese somiglia poco al Monte Olimpo);
- tenuto conto che chi governa ha l'obbligo di "fare", e chi fa, se fa, può pure sbagliare ...
non ci pare che questo sia il verso giusto per confrontarsi con le diverse opposizioni - presenti o meno in aula - che (giova ricordarlo) sommano più mandati di rappresentanza da parte dei cittadini di quanti ne contino i vincitori della gara comunale.
Il quadro di Portoferraio che emergerebbe dalla lettura delle "precisazioni" biscottiere farebbe pensare ad un pugno di eroi del vero assediati in una rocca da una falange di mentitori professionali ed eversivi.
La (buona) politica è altro, è confronto di opinioni anche diversissime e collidenti, riconoscendo però la dignità delle altrui visioni di un problema e soprattutto imparando a dubitare pure di ciò che si è portati a dare per scontato, perché una parte di verità la si trova in qualsiasi ragionare.
Se uno inizia con il "non è vero" e "non possiamo accettare" fa come quei Testimoni di Geova che attaccano con l'immancabile: "E' dimostrato..." salvo accorgersi che in questo oscillante mondo tutto è sempre di più da dimostrare.
Ci viene in soccorso in chiusura un maestro del pensiero come l'autore di canzonette Eugenio Finardi che diceva "l'avere ragione non é un dogma statico o una religione...".
(se il concetto fosse troppo arduo da afferrare per l'assessore avvertiteci che glielo spieghiamo con un disegnino)