I proprietari delle seconde case all’Elba, tra loro tanti isolani nostalgici, possono esultare. Per i 40 anni della compagnia di navigazione Toremar, il giovane ad Achille Onorato, figlio del più famoso e navigato Vincenzo, ha promesso sconti del 20% sul biglietto di ritorno in continente premurosamente solo per chi lo acquista assieme a quello di andata.
Mai e poi mai si sarebbero aspettati le decine di migliaia di elbani di adozione, finora costretti a restare lontani d’inverno a causa del caro tariffe, che una parte del gruppo di fatto monopolista delle traversate allargasse i cordoni della borsa. Specie se è un armatore che ha sempre guardato con il fumo negli occhi l’altrui concorrenza estiva a prezzi stracciati.
Fatti quattro conti, la benefica munificenza si riduce ad assai poco. In pratica, sarebbe come uno sconto di 10% per l’andata e di altrettanto per il ritorno, che tradotto in soldoni si traduce in pochi euro. Nell’epoca delle offerte lowcost, delle tariffe promozionali e pex, peraltro praticate d’estate dalla stessa Toremar e dalla consorella Moby ex Navarma (posseduta dagli Onorato fin dagli anni ’60), il passo di Achille appare un po’ troppo timido ed eccentrico, nasconde a fatica la debolezza del tallone aziendale.
Sembra però che, non per tirchieria ma per vocazione di cultura sociale, non possa fare di più nei confronti di una categoria trattata alla stregua di un club di sfaccendati benestanti. Suppongo che costoro siano pronti a rinunciare a così tanta generosità in cambio di un gesto di liberalità da vero imprenditore mecenate, volto a sanare i cronici disservizi specie del porto di Piombino, di una città che attraversa una dura crisi esistenziale e che avrebbe bisogno di una mano concreta per riscattarsi.
Romano Bartoloni
(nell'immagine: Elemosina di Santa Cecilia - particolare)