Caro Ruggero
Ti ho sempre parlato con estrema schiettezza e lo farò anche in questo caso. Comincio col dirti che in questi ultimi anni ho imparato a conoscere il giovane collega Luca Centini, ne ho constatato la capacità professionale, lo scrupolo documentativo nel compiere il suo lavoro, l'equilibrio di chi sa dare alle idee di tutti uguale dignità, l'indipendenza assoluta di giudizio, la schiena dritta di fronte a potenti e a potentucoli, la lealtà personale.
In sintesi ho conosciuto una ottima persona ed un eccellente giornalista, e per questo ultimo aspetto, visto che da oltre 40 anni faccio questo mestiere, puoi pure considerare le mie affermazioni, più che un parere, una diagnosi.
Non entro (non avendo svolto un lavoro di inchiesta dettagliato sulle attività di che trattasi) nel merito delle questioni "associative": non sono in grado di esprimere giudizi sulla congruità dei compensi in rapporto alle attività svolte, e sugli altri aspetti, prendo atto dei dati citati da Luca e delle tue risposte.
Tuttavia trovo assolutamente sconcertante e non giustificabile il tuo attacco personale ad un onesto operatore dell'informazione che mi pare abbia fatto (correttamente, fino a prova contraria) il suo mestiere, ed al quale va la solidarietà mia e di tutta la Redazione di Elbareport.
Vedere poi in quell'inchiesta la "longa manus" di una specie di "Spectre Rossa" della Val di Cornia che si servirebbe della "marionetta" Centini, per sbarrare il passo a Barbetti candidato alle regionali, è, lasciamelo dire, involontariamente comico, anche se so che battere la grancassa della crociata contro i complotti del piombinese comunista (magari!), cinico e baro, da questa parte del canale fa audience e consensi.
In realtà Luca, per quanto lo conosco, è subordinato ed organico ai (supposti) disegni e desiderata del PD piombinese più o meno quanto lo sono io (che mi pare tutto dire), lo stipendio glielo passa il Tirreno, che ugualmente non penso abbia alcun interesse a farsi strumento di un complotto contro l'Elba e contro lo sviluppo della sua economia. E quanto all'essere Piombinese (aggettivo che agiti ripetutamente a mo' di clava nella tua filippica) non credo sia un marchio di infamia, né più né meno di quanto non sia garanzia di adamantina onestà l'essere Capoliverese (o Riese, o Bientinese, o Ferajese, o Lappone).
In ultimo ti segnalo un curioso "lapsus" nel quale sei incappato stendendo il tuo intervento: in un passaggio affermi che il giornalista contro il quale ti sei scagliato "deve spiegare a tutti i suoi elettori e anche a tutti gli elbani...". Un tal barbuto austriaco Sigismondo, padre della psicanalisi, sentenzierebbe: "E' già in campagna elettorale!" fatto che spiegherebbe il tuo andare (nel caso di specie) sopra le righe, fuori dai gangheri e giungere come direbbero ad Oxford "to piss out of the pot" (mingere al di fuori dell'apposito contenitore definito "pitale").