«Con la legge 122/2010, e successive modifiche e integrazioni, è stato previsto che le funzioni fondamentali dei piccoli comuni siano esercitate in modo associato, cioè in forma di convenzione o di unione. I nostri sindaci hanno scelto la “convenzione” asserendo, paradossalmente, di agire nell'interesse del “loro campanile”, in parole povere: “Questa materia a me, codesta te, e quella a lui”. Costoro, così facendo, hanno affidato al comune capofila ogni decisione che da quel momento compete solo a lui. Insomma, l’ente capofila delibera e determina su ogni atto riferito alla materia a lui delegata. Facciamo un esempio: il comune capofila per le funzioni riguardanti il territorio e l'ambiente stabilirà la programmazione urbanistica in nome e per conto dei comuni dell’ambito territoriale interessato. Così sta già avvenendo per la gestione associata del turismo dov’è inutile piangere sul latte versato, almeno fino al 2017».
Così parlò, a più che giusta ragione, non Zarathustra (no assessore, non è l'allenatore del Panatinaikos, sulla Gazzetta dello Sport non ce lo trova) bensì Lorenzo Marchetti sul Vicinato.
Ora atteso che i voti del popolo vanno rispettati, anche se li riteniamo sbagliati, così come le sentenze della Magistratura (anche se riteniamo abbiano incautamente sgabbiato e rifatto la verginità di mardoloni e mardolesse), anche alla luce di quanto sopra chiaramente esposto, io mi domando e dico, anzi scrivo: Quando si accorgeranno gli elbani di che razza di cazzata hanno fatto a votare in maggioranza contro l'istituzione del Comune Unico dell'Elba?
Per evitare il pericolo che le decisioni sugli affari dei vostri pollai fossero prese "altrove" avete prodotto questo capolavoro, avete rifiutato la semplificazione istituzionale producendo il peggiore incasinamento istituzionale, una "democrazia della passatella" a ogni giro di carte (leggi ad ogni diverso argomento dell'amministrare) si stabilisce chi è il Padrone e chi è il Sotto, chi decide chi beve e chi no, con chi ci si allea e chi si tradisce, con il rischio che qualcuno s'imbriachi (di potere) come uno scimmione, e qualcuno "resti all'olmo" cioè a secco del tutto (e conti quanto il due di picche, su tutto)
Mi sia perdonata la precedente similitudine forse poco intellegibile da chi è astemio, da chi non si è mai avventurato "ove osano i topini", ma credo calzante, e mi si lasci prendere atto di un paradosso che scaturisce dal predetto manicomio: una delle "vittime" di queste gestioni amministrativamente associate e mentalmente dissociate, sarebbe proprio Renzo Galli Sindaco di Rio Marina che lottò fiero per tenere aperto il pollaio piaggese, chi lo ha scontentato - Ruggero - facendo il Padrone con la complicità dell'infedele Sotto De Santi, in nazarena compagnia del PD riese di monte, invece era a favore del Comune Unico.
So che a questo punto qualcuno potrebbe farmi l'obbiezione: "Barbetti era a favore del comune unico anche perché, avendo contezza di essere "er mejo fico der bigongiaro" della destra, e sapendo che all'Elba la destra vince complessivamente quasi sempre, se si fossero sbaraccati gli otto contenitori di gallinacei, aveva forti probabilità di andare a fare chicchirichì come galletto unico del comune unico"
Risponderei in tal caso che per quanto mi riguarda:
a) quando uno produce o modifica leggi e regole non deve pensare se la parte politica a cui è vicino ci perde o ci guadagna, ma deve cercare solo la soluzione più razionale, più funzionale, più democraticamente equa;
b) se la destra (o ciò che ne resta) è maggioranza in quest'isola è giusto che governi, la sinistra (o ciò che ne resta) impari a convincere e vincere;
c) mi farebbe incazza' - ne sono sicuro- certamente qualche curetta gliela farei (e a me piombinese 'un mi ci chiami!), ma un conto è incazzarsi tutti i giorni con otto tra spizzicaioli, sugarelli e sparlotti, un conto incazzarsi ogni tanto con un pesciaccio solo, anche se più grosso (oltretutto con la coscienza quietata dal non averlo sicuramente votato).
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Imago ad usum assessoris: Zarathustra (o Zoroastro)