Non sappiamo quanti dei nostri lettori conoscano la vecchia canzone di Jannacci che inizia: “Faceva il palo nella banda dell’Ortica – faceva il palo perché l’era il so mesté”, in cui il geniale musicista meneghino infierisce contro l’improbabile vedetta di una banda di ladri che viene sorpresa dalla polizia, senza che il palo si accorga di nulla anche se “…Ci sono stati pugni, spari, grida e botte” ma lui “l'ha vist nagot, ma in cumpens l'ha sentu nient/ perché vederci non vedeva un autobotte/ però sentirci ghe sentiva un acident”.
Ecco a noi l’Osservante Osservatorio sui Servizi Marittimi (un organismo così snello che per riunirsi affitta il tendone del Circo Orfei) ci sembra il Palo della Banda dell’Ortica.
Sui porti e sulle rotte del canale succedono i peggio casini: navi si pomiciano lamiera-lamiera bordo-bordo in porto con il nostromo che intrattiene i passeggeri con giochi gioiosi ordinando “Tutti giù col culo a terra”, traghetti che partono a scosciagalletto in anticipo, lasciando ululanti branchi di passeggeri biglietto-muniti a banchina, dirottamenti multipli della Lora Moribundo, la vera star dell’estate, che con tre scorreggine di vento non attracca a Rio Marina e entra in rada a Portoferraio girando allo Scoglietto come se ci fosse in corso un buriana epocale, il traffico nei porti è incasinato come mai si era visto, gli orari di percorrenza allungati in modo che si riesca scientificamente a perdere ogni coincidenza, e molti altri eccetera
Mentre tutto ciò avviene l’Osservatorio Osserva, anzi come il Palo della banda dell’Ortica “scruta nella notte”, “perché ci vede istess de not cume del dì”.
Ora che osservino anzi che scrutino è scontato, che capiscano un po’ meno, certo è che devono riflettere molto, su quello che vedono, se in questo tormentato periodo hanno trovato appena appena il tempo per stilare un comunicatino Stipsi-Style di tre righe che avrebbe dovuto far tornare la serenità nei sudditi insulari e pendolari.
A far da contrappunto al genio della pubblica mobilità Luca Marameo Birignao Ceccobao ci mancava giusto questo “coso”, quest’aggiuntiva autorità senza autorevolezza, questa superfetazione istituzionale che fino ad oggi più che come elemento di garanzia abbiamo avvertito come un passata di lubrificante cremina là dove il sol non batte.