In sette anni l' Enoteca delle Fortezze Medice, ricavata nel cuore del cuore della città di Cosimo, si è fatta un nome, è diventata un punto di riferimento (e di accoglienza qualificante della produzione vinicola dell'isola e degli altri prodotti locali) .
Affidata per la gestione a Slow Food dall'insieme di Istituzioni e Produttori che la realizzarono a suo tempo, ha presidiato con buon gusto e qualità quello scorcio di Fortezza: non a caso il varco da cui vi si accede da Via Scoscesa è l'unico dotato di un cancello non arrugginito o sderenato.
Succede che Slow Food decide, sul finire dell'anno, di cambiare gestione, ma qualcosa non funziona nel nuovo taglio che si pensava di dare; chi era subentrato allo storico fiduciario della Condotta Slow Food si è dimesso, l' Enoteca è ora chiusa.
Siamo fiduciosi che presto riapra i battenti continuando ad offrire soprattutto la produzione viti-vinicola elbana: 2.000 bottiglie l'anno di media non sono poca cosa come biglietto da visita dell'enogastronomia insulare.
Non possiamo ignorare però una vocina che serpeggia tra qualche addetto ai lavori: la evochiamo per esorcizzarla, contando che mai e poi mai venga davvero e seriamente in mente a qualcuno di trasformare quell'Enoteca in una "paninoteca", magari con tanto di prodotti di punta reclamizzati nella carta, tipo: "Il sandwich di Cosimo", "Il Magnifico sfilatino di Lorenzo", "Granducaburger" con coca (cola) offerta dalla "maison" in quei simpatici bicchieri cartone-beverone e licenza di rutto panoramico dai bastioni. Ci mancherebbe solo un sottofondo (unf-unf-unf) di musica tecno a completare l'orripilante insieme.
Forse è stata una voce messa in giro il 1°aprile il giorno giusto per spacciare (a proposito di enoteca) per buone anche le più etiliche tra le pensate.. vogliamo sperare però che non sia un "ballon d'essai" (assessore no, il calcetto non c'entra, in ferajese sarebbe: "attasta' 'l tereno")
Nel caso remotissimo qualcuno insistesse con questa immaginifica trovata modernizzante, servirà forse sommessamente notare che quello spazio è nato per "diventare la vetrina, il centro espositivo dei prodotti tipici dell’Elba e dell’Arcipelago Toscano, il centro ed il motore di tutte le iniziative legate al turismo sostenibile volto alla qualità dei prodotti e della vita delle nostre isole" .
Per questo, non per altro, in diversi hanno cacciato i quadrini (soldi, per i foresti).
Altri spazi, abbandonati, vi sono da recuperare in questo splendido monumento; ci risulta giaccia nei cassetti del sempre più discorsificio rosato biscottiero, una proposta della stessa Condotta Slow Food di recuperare all'utilizzo lo spazio soprastante l'Enoteca (chiuso ed open), per presentare la ricca produzione elbana di birre...
Ecco, magari là un panino ci starebbe pure, ma la "granfia di polpo", accompagnata da un calice (o un topino) di ottimo vino d'isola, lasciamola egemone di sotto.
cr&sr
Adde:
riteniamo opportuna la lettura dell'articolo "Enoteca: come in realtà stanno le cose" successivamente aggiunto e di seguito impaginato.