All'inquinamento luminoso, un attento Amministratore, dovrebbe essere molto sensibile, come per qualsiasi altro tipo d'inquinamento. Invece, a Portoferraio, vi sono fortissimi fari, che confondono perfino i gabbiani, che non distinguendo più il giorno dalla notte, a causa della forte luce artificiale, volano stridendo nel silenzio della notte, impedendo il giusto riposo delle persone.
Una illuminazione più discreta si adatta a quel luogo tranquillo di quel meraviglioso posto e di tutta l' Elba.
Basta con questi falsi richiami da gonzi; basta sentirsi padroni anche del cielo, solo perchè si è proprietari di un terreno o di una attività commerciale. Il cielo appartiene a tutti gli esseri umani e ai volatili del mondo.
Signori Amministratori, una volta almeno, ascoltate la voce del popolo, e non fatevi con...vincere dai soliti privati.
Luciana Gelli
Cara Luciana
Un noto personaggio letterario sosteneva che il coraggio uno non se lo può dare se non ce l'ha, è una frase famosa ed è zuppa della filosofia (che non ho mai condiviso) di un autore per il quale gli ultimi ed umili a ribellarsi contro le prepotenze di chi ha il potere ci possono solo rimettere, e che quindi debbono pazientemente aspettare, subendo angherie con cristiana rassegnazione, che la Provvidenza (scritto con la P maiuscola) non si decida a metterci una pezza.
Io invece penso che il coraggio uno, anche se non ce l'ha, se lo deve dare, specie se è "sceso in campo", specie se si è proposto ai propri concittadini per ricoprire una qualsivoglia carica pubblica, e particolarmente deve disporre di quello che chiamerò "il normale coraggio quotidiano"nell'amministrare l'uso del territorio e dell'ambiente, campi dove interesse pubblico e privato spesso confliggono, e ciò vale quando si ragiona di inquinamento luminoso come hai fatto, quasi liricamente tu, ma vale pure su altri versanti, e visto che stiamo sulla costa bianca ferajese restiamoci per un altro ragionamento.
Cominciamo con ricordare una faccenda banale e cioè che le ghiaie, le pietre lattate e screziate di blu che costituisconno il letto delle (belle) spiagge a settentrione situate sui litorali tra la Punta del Gronchetto e Sansone, là non sono nate né ci sono arrivate per incantamento. Esse sono il prodotto finale del continuo secolare crollo di porzioni della scogliera che poi il mare ulteriormente sminuzza arrotonda e distribuisce. Ed è un processo veloce in termini geologici; ad esempio, a seguito di una grossa frana di qualche anno fa ora a Sottobomba, si è creata una spiaggia che non esisteva se non in dimensioni esigue. Molti altri punti della costa sono mutati (e di molto) - cara Luciana - nell'arco delle nostre stesse vite.
Di più, in diversi punti della costa quelle ghiaie apparentemente compatte si spaccano con estrema facilità, e si dividono mostrando spesso facce nettamente lisce sulle quali sembrano disegnati degli alberelli (dendriti di ossido idrato di manganese, direbbe Beppe Tanelli) ma la ghiaia la si può continuare facilmente a spezzare, mostrerà ulteriori facce lisce ("alberellate") e nuove linee di frattura.
Non occorre quindi avere particolari conoscenze geologiche per capire che quelle scogliere si "consumano" in maniera costante, e pure molto più velocemente rispetto a quelle costituite da rocce di natura diversa.
Orbene io non so se e quanto l'edificare in prossimità di quello che dobbiamo considerare come il fronte di futuro crollo, può incidere, con i carichi agggiuntivi delle cementificazioni, sulla evoluzione e la tempistica del fenomeno, certamente mi pare azione ispirata da scarso acume.
Ordunque è vero che io (parafrasando Groucho Marx - se l'assessore non mi va in tilt) non voterei mai per una lista che ha uno come me per candidato, ma se per folle ipotesi mi ritrovassi nelle brache del sindaco di Portoferraio cercherei di fare di tutto e di più perché sulla costa bianca non si aggiungesse neanche un mattone, oltre quelli necessari a costruire - vero Luciana - il sospirato accesso alla Cala dei Frati (ma questo è un altro film, ci torneremo presto).
So benissimo che l'attuale sindaco potrebbe obiettare che nel recente passato si sono realizzati, nella stessa delicata area dei bei troiai (per dirla papale-papale), e quindi chi è senza peccato scagli la prima ghiaia, ma non è mai troppo tardi per incominciare a fare le cose prudenti e giuste, con quel minimo di "normale coraggio quotidiano" di cui all'inizio di questo ragionare. Citando Rossi (Vasco) per fortuna, nella vita, "c'è chi dice no".