Pensiamo che come noi molti cittadini siano rimasti colpiti dalla videocronaca delle ultime gesta dell'ex-comunista, ex-cantante di insuccesso, e ormai pure prossimo ad essere ex-guru Legaiolo. Un vecchio patetico, marcescente ed iroso e cattivo che istigava i "gorilla di stato" che noi gli paghiamo, ad attaccare i giornalisti rei di porgli domande sulla gestione dei soldi pubblici bellamente sputtanati dalla sua famiglia: "Picchiali, investili!" quasi un comando "Uccidi" dato ad un Rotweiler addestrato per azzannare alla gola. Ed a molti non sarà sfuggita l'espressione di pieno smarrimento di uno di quei ragazzi costretti all'ingrato compito di proteggere questo inqualificabile rottame.
Si vedeva lontano un miglio che, investire no, la vita è sacra pure quella di un paramecio, ma giusto stotto la vita ci sta il culo, e quattro calci nel culo li avrebbero dati volentieri al Trota, lo studente ciuco pluriripetente portato a furor di popolo ottuso ad amministrare nientemeno che a Lombardia, col modico stipendio di 25 pensionati con la "minima" tutti assieme, per l'unico merito di essere nato dai magni lombi del satrapo padano, e per poter meglio partecipare al magna-magna lumbard e sputtanarsi altre centinaia di migliaia di euro derivanti dal finanziamento pubblico (e qui sta il lato serio), ma anche (e qui sta il lato comico) dalla vendita dello gnocco fritto delle feste di autofinanziamento legaiole che tanti fessacchiotti in camicia verde ed in buona fede, avevano fotocopiato dalle Feste dell'Unità.
Sì, li avrebbero dati loro potendo quei sacrosanti calci nel culo che l'agonizzante duce leghista non aveva dato a tempo debito alla squallida propaggine che ha spedito nel tempo dei nostri figli, dimostrandosi un perfetto fallito (ora che tutti i nodi vengono al pettine) anche come padre