A margine della vicenda, seria, del canile, si sono verificate delle situazioni veramente comiche, una di queste ha coinvolto un consigliere comunale della maggioranza che come amministratore ci risulta un buon artigiano panificatore (che c’entra? Nulla, appunto).
Mentre intorno al canile si era ammassata una folla plaudente alla maggioranza-lucchetto del comune di Portoferraio (motto: dateci uno spazio sociale che ci pensiamo noi a chiuderlo) il signore era impegnato in una discussione con l’ex sindaco portoferraiese, Giovanni Fratini, e gli esternava la sua contrarietà alla realizzazione del nuovo canile a San Martino.
Al trasecolato Giovanni da Piazza Padella che gli faceva notare come egli avesse approvato per ben tre volte (due in Comune, una in Comunità Montana) il progetto della struttura, il nostro artista della stiaccia e del bollato (pezzature tipiche locali) rispondeva tranquillamente che non aveva capito dove si doveva fare il canile (tutti sanno che la Valle di S.Martino è vasta come la Pianura Sarmatica), ma che poi l’ubicazione gli era stata specificata da un ginecologo (ed in virtù di ciò, riteniamo, esperto d’urbanistica) concludendo poi con un meraviglioso:
Mentre intorno al canile si era ammassata una folla plaudente alla maggioranza-lucchetto del comune di Portoferraio (motto: dateci uno spazio sociale che ci pensiamo noi a chiuderlo) il signore era impegnato in una discussione con l’ex sindaco portoferraiese, Giovanni Fratini, e gli esternava la sua contrarietà alla realizzazione del nuovo canile a San Martino.
Al trasecolato Giovanni da Piazza Padella che gli faceva notare come egli avesse approvato per ben tre volte (due in Comune, una in Comunità Montana) il progetto della struttura, il nostro artista della stiaccia e del bollato (pezzature tipiche locali) rispondeva tranquillamente che non aveva capito dove si doveva fare il canile (tutti sanno che la Valle di S.Martino è vasta come la Pianura Sarmatica), ma che poi l’ubicazione gli era stata specificata da un ginecologo (ed in virtù di ciò, riteniamo, esperto d’urbanistica) concludendo poi con un meraviglioso:
“Chissà quante volte anche te hai votato cose che non capivi!” A questo punto ci sentiamo autorizzati a sostenere una candidatura per le prossime elezioni comunali: quella del nostro gatto Zippo.
L’individuo animale di cui trattasi (nel senso del gatto) è dotato di ottimi riflessi e di buona vivacità mentale, e la sua presenza tra i banchi di maggioranza o opposizione potrebbe risultare vantaggiosa per la comunità; intanto si sarebbe sicuri di non sentirgli pronunciare discorsi a cazzo di cane, e alla bisogna potrebbe essere addestrato, con la modesta promessa di una ricompensa costituita da un po’ di becchime felino, ad alzare la zampa al momento opportuno esprimendo un voto, sul quale difficilmente avrebbe ripensamenti (nella foto qui a lato: il candidato).
(l'articolo originale fu pubblicato ail 28 Ottobre 2002)