Mentre l’Europa è sottosopra per le ondate di migranti in cerca di rifugio, all’Elba si festeggia un’estate di mini-boom turistico. Nonostante i cronici disservizi appaiono irresistibili le attrattive di una piccola oasi scacciapensieri in mezzo al mar Tirreno. Per la prima volta, dopo anni, si registra un folto ritorno degli stranieri. Tra loro spiccano i francesi che, diversamente dallo scorso anno bicentenario napoleonico dell’isola, sono sbarcati ancor più numerosi alla ricerca delle tracce della “Route Napoleon”. Che si celebra quest’anno in Francia con grande solennità e partecipazione di nostalgici, di fan e di storici e di curiosi. La “Route des Alps” , percorso turistico d’eccellenza dal 1932 rilanciato alla grande nell’anniversario 1815/2015 del volo dell’Aquila, parte da Portoferraio, approda nelle spiagge del Golfe Juan sulla Costa Azzurra, risale la Provenza, le Prealpi per raggiungere Grenoble lungo un percorso di 388 chilometri.
All’Elba è ricalato il sipario su Napoleone e la sua memoria lo scorso 26 febbraio, proprio nel giorno rievocativo in cui il grande Corso salpò con la sua piccola flotta per lanciarsi nell’avventura sfortunata della riconquista del suo impero. Da allora il capolinea della “Route” si è ritirato dalle commemorazioni, per le quali, peraltro, era stato consultato, suscitando la delusioni dei turisti francesi arrivati con l’intento di ripercorrere lo storico percorso fin dalla prima tappa portoferraiese. E, invece, niente di niente: nemmeno uno straccio di gemellaggio, né qualche mostra/manifestazione alla De Laugier o nelle malandate ville napoleoniche, né bandiere napoleoniche e francesi al vento. Niente!
Romano Bartoloni