ZECCHINI INDISPETTITO NON GIOCA PIÙ
Finalmente Zecchini si è deciso a annunciare − per la seconda volta − che non mi risponderà più e che non leggerà più quello che scrivo.
Quanto durerà?
Sono certo che ritornerà all'attacco − furibondo e insultante come sempre − prima di Natale.
Ma perché Zecchini è così furibondo?
Perché scrivo troppo. Però quando ho cercato di essere sintetico, ha fatto finta di non capire e mi ha minacciato di querela.
FUORI TEMA
Vorrebbe stabilire lui il numero delle parole delle mie risposte. E magari anche il contenuto: ha eccepito che il mio primo testo non poteva essere definito una vera recensione: insomma ero andato fuori tema e il Professore mi ha assegnato un pessimo voto.
E questo è l'unico tipo di risposta che riesce a darmi.
Questa volta ha calcolato che ho già scritto l'equivalente di una sessantina di pagine. Un'enormità: perciò ha deciso che lui non gioca più.
Per una comparazione più equilibrata fra quello che ho scritto io e quello che ha scritto lui, dovrebbe però calcolare anche il numero di pagine che lui ha benignamente dedicato alla dottoressa Ducci, alla professoressa Pancrazzi, agli archeologi di Aithale, alla Soprintendenza, alle Amministrazioni comunali di Fratini e di Peria, agli intellettuali di importazione, ai vari oppositori del sindaco−attore Ciumei…
Insomma alla congiura delle potenze demo−pluto−giudo−archeologiche.
E dovrebbe elencare quante persone ha definito "asini", a cominciare da me.
LA MACCHINA DA GUERRA DI "ZECCHINI E &"
Aveva messo in piedi una collaudata macchina da guerra. Per anni, quando Ciumei si trovava a mal partito perché i consiglieri d'opposizioni lo criticavano, ecco che "scendeva in campo" il Professore, che gli studi leggiadri talor lasciando e le sudate carte, riemergeva dal cunicolo segreto (alias fogna) di Castruccio Castracani e pontificava di grammatica italiana e grammatica latina, al grido "taci, asino".
Si presentava come il signore delle grammatiche.
Ha provato a farlo anche con me. E ora spiega che aveva tentato di condurmi "su una strada più consona a un fervente cattolico, ex insegnante ed ex abatino".
Non riesco a capire quale possa essere questa strada "più consona".
Speriamo che almeno l'abbia capito lui.
LO SCIENZIATO
Zecchini mi chiama "Storico e Linguista e Archeologo".
Ma qui c'è un grosso equivoco: io non ho mai avuto la pretesa di competere con lui nel suo ruolo di Grande Sciiienziato e di Grande Luminare. Nessuno ha messo in giro la voce − falsa − che io sia un Professore Universitario che ha compiuto chissà quali mirabolanti "accademiche gesta". Non mi atteggio a Miles gloriosus: a soldato millantatore e vanaglorioso.
Nel suo libro è lui che viene definito l'Archeologo con la A maiuscola (sic).
È lui che scrive la Storia dei bagnetti dell'Asino d'oro e della sora Cleofe, rivoluzionando (sic) la storiografia dell'età contemporanea.
È lui che presiede convegni internazionali di Storia.
È lui che arricchisce il vocabolario della Crusca coniando nuovi lemmi come "Giasone e &" per indicare "Giasone e compagni".
Se poi io mi accorgo che il Grande Scienziato e Storico non ha controllato le fonti e ha confuso tra Goti e Longobardi, non per questo ho la pretesa di atteggiarmi io a Professore "Universitario" di Storia: anche il Bignami è capace di distinguere fra Goti e Longobardi.
E se mi accorgo che il Grande Luminare scrive "Giasone e &" e ignora la regola del plurale dei nomi in cia e gia, non per questo mi atteggio io a grande glottologo: è lui che ignora quelle regolette modeste, elementari, terra terra, che dovrebbe invece imparare, perché non è mai troppo tardi per imparare.
ANCORA IRONIA MASSONICA SUI CATTOLICI
Da tempo Zecchini ironizza sulla mia condizione di "ex", come se anche lui non fosse un "ex", e come se non esistessero in Italia quasi sedici milioni di pensionati che sono tutti "ex". Si tratta di un'ironia subliminale che solo lui riesce a comprendere.
Zecchini torna anche sull'abatino e sul cattolico: gli sembrano qualifiche indecorose, disdicevoli.
Mi sfugge la logica di questo suo ragionamento: diversamente dai frammassoni, che cercano di nascondere la loro fede nel Grande Architetto…, io non nascondo di essere cattolico perché non vedo motivi per vergognarmene.
"ZECCHINI E &" NON PRAEVALEBUNT
Mi sia consentito di parafrasare in conclusione il bollettino di Armando Diaz: la macchina da guerra di "Zecchini e &" è fallita: i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del marcianese risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.