Cari lettori
Negli scorsi giorni si è verificato nei pressi di Schiopparello un incidente (di cui hanno dato ampiamente notizia altri organi di informazione) nel quale è incappato un motociclista elbano che ha trovato sulla sua strada una pericolosissima "trappola", armata su uno sterrato in cui è consentito il transito di moto, e costituita da un cavo d'acciaio teso tra due arbusti a circa 150 cm di altezza.
Il motociclista ha impattato sul cavo che lo ha disarcionato, per fortuna con lievi danni alla persona (ma le conseguenze avrebbero potuto essere ben più drammatiche).
A commento di quel gravissimo episodio abbiamo ricevuto una lettera che pubblichiamo e commentiamo
Buon Natale canaglia!
Buon Natale anche a te, che non trovi niente di meglio da fare che piazzare trappole criminali lungo gli sterrati dell’Elba. Buon Natale perché non è successo quasi nulla, e se ne può parlare puntando alla “qualità” dell’accaduto, inconcepibile e senza giustificazioni o attenuanti, senza doversi occupare della “quantità”, che sarebbe tragica come lo è già stato altre volte.
Chiunque tu sia voglio augurarti Buon Natale, perché tu possa riflettere sulla odiosa stupidità della tua idea, non originale e ignominiosa brutta copia del più brutto, perché verificato, atto criminale che si possa immaginare, l’agguato.
Mi devi, però, togliere una curiosità. Mi devi dire come si fa a pensare di stendere un cavo invisibile tra due alberi, lungo un sentiero frequentato da motociclisti, ciclisti, escursionisti di ogni genere. Mi devi far capire come si può architettare, e soprattutto realizzare, una trappola mortale ai danni di una vittima che sarà innocente e a te sconosciuta fino al giorno della tragedia. Mi devi spiegare come può la mente umana deviare dal più elementare spirito di buon senso per inabissarsi in un atteggiamento così bieco.
Quale platea potrà mai considerarti un vendicatore, se è questo che ti sei prefisso? Quale premio avresti pensato di ottenere, che non fosse relegato e circoscritto alla malattia che corrode l’unicità inarrivabile della tua mente distorta?
Mi devi dire anche da dove vieni. Da quale “cultura” e da quale paese. O vuoi forse farmi credere che sei un Elbano? No, questo non lo credo, non posso pensare che abbiamo un compaesano così maldestro e carogna, che esista un Elbano capace di andare contro se stesso, contro la natura e contro la sua Isola. Un Elbano, se ha qualcosa da dire, ti si staglia davanti con un randello, o ti viene a cercare a casa. Non si nasconde dietro all’anonimato, nell’ombra o dietro ad un atto tanto ignobile. Ma forse tu non avevi niente da dire, e non hai detto niente, per fortuna.
Per questo ti auguro Buon Natale. Avrai i tuoi cari attorno, se avrai saputo conservarne l’affetto, o non ne avrai affatto perché non meriti niente di peggio. Pensa che proprio uno dei tuoi cari poteva diventare la tua vittima. Ma, del resto, le trappole non sono state inventate per uccidere guardando in faccia o sapendo chi uccidi. Sono state ideate, e la tua non fa eccezione, per lanciare il sasso e avere il tempo di ritrarre la mano, per provocare una tragedia e stare a guardarla, per fare del male ignorando che esiste anche il bene.
Fabio Fasola
Ha proprio ragione signor Fasola, una persona che tende una trappola in cui possono incappare pacifici cittadini, siano essi in moto (come è accaduto) o in bici o a piedi, è un'atto vigliacco ed inconcepibile da qualsiasi cittadino rispettoso della civile convivenza e delle leggi.
Ed è pure una preoccupante manifestazione di violenza, esecrabile, perché costituisce un pericoloso barbaro precedente (le teste di cazzo quando fanno qualcosa di eclatante trovano spesso emulatori).
Siamo al cospetto di una manifestazione più pericolosa di quelle a cui assistiamo ogni giorno ed alle quali purtroppo siamo assuefatti, fenomeni che invece dovrebbero porci in allarme, perché quando si viola la legge e si usa violenza contro le persone o elementi del creato, ci si qualifica comunque come esseri spregevoli.
Spregevole è anche il bracconiere che tende trappole per i cinghiali (a ganascia o a laccio, con lo stesso filo d'acciaio) nelle quali possono rimanere imprigionati un bambino, un animale domestico, un solitario cercatore di funghi; spregevole è chi rapina il nostro mare arandone i fondali o con altri criminali pratiche; spregevoli sono quegli pseudo-sportivi che AL CONTRARIO DELLA VITTIMA DELL'ULTIMO INCIDENTE (persona alla quale va tutta la nostra sincera solidarietà), scorrazzano, imperversano ed inquinano in auto fuoristrada e moto NELLE AREE PROTETTE, ne devastano la sentieristica, mettendo anche a repentaglio la sicurezza di pacifici e meno impattanti escursionisti; spregevole e un po' ipocritamente vile è chi, violando le leggi, mettendo nel conto le purtroppo blande penalità in cui rischia di incappare, quando e se lo beccano, organizza tali delittuose attività traendone lucro.
Immagino che Lei condivida la stessa nostra indignazione.
Buon Natale anche a Lei Fasola
sergio rossi