Riceviamo dal Signor Ivano Arrighi quello che definisce l'atto finale della sue querelle con l'ex-sindaco di Rio Elba
Però che p@lle!>
Che impegno energie gratuitamente per il comune di Rio mettendo a disposizione quel poco che sono capace di fare è da oltre 10 anni. Prima di Alessi, per e con Alessi, dopo Alessi con De Santi, dopo De santi se sarà possibile. Certo non per rancore verso qualcuno, ma per qualcosa, per Rio, al di fuori di quelle note logiche di partito che dividendo il paese fra bianchi e rossi ne hanno decretato l'agonia, impedendo a tante forze buone di potersi coalizzare e produrre qualcosa di buono e a quelle cattive di potersene approfittare.
Io di sinistra, da quelle inconcludenti, insulse per un paese di 1000 persone, logiche di partito ne sono sempre stato fuori.
Caro Nilo, ma dovevi proprio andare sul personale? Denota carenza di argomentazioni concrete, tipico del politico e di una certa prassi stalinista. Mi obblighi ad una piccola premessa prima di passare a quella concretezza su cui te e lei a quanto pare non volete proprio scendere.
Ebbene si, sono quel tal cugino di Alessi, nato a Rio, dopo il diploma formatosi dapprima alla scuola di Olivetti a Ivrea e poi con altre primarie imprese Italiane, anziché ahimè in un ufficio distaccato della Provincia di LI in quel di Portoferraio o nei consigli comunali dei paesini dell'Elba.
Rancori? Verso di Danilo? Gli ho perfino telefonato il 18 dicembre u.s. per meglio informarlo su quanto mi era dato di conoscere della situazione Riese affinché potesse valutare un atteggiamento più prudenziale in attesa di conoscere meglio i dati. Effetti 0, la sua voglia di protagonismo ha avuto la meglio.
A quale titolo parlo? In primis con i miei diritti di cittadino, poi, parlo a titolo di creditore certo e riconosciuto dell'amministrazione che lui, Catalina e Coluccia hanno amministrato. Parlo perché fra le cose che si vantano di aver fatto, una strada, l'hanno costruita sul nostro terreno e da venti anni non è stata né pagata né iscritta nei debiti fuori bilancio, perché evidentemente ne avevano già troppi. Esproprio proletario delle amministrazioni di sinistra!. Parlo come ho sempre parlato anche quando ho sostenuto la sua candidatura, di Danilo ... fino a prova contraria. Parlo per essermi esposto a nome della sua amministrazione, su suo input, con il Poli di TO sull'energia dalle Boe, più altre aziende che si occupano di energie alternative, arrivando a dargli un business plan sul fotovoltaico che al netto della rata di ammortamento avrebbe consentito utili per oltre 150.000 €/anno, contribuendo sostanzialmente a ridurre lo stato debitorio attuale; sarà perché le tabelle non sono il suo forte e quindi le credeva realizzate da una "maestrina", anziché da un esperto in analisi degli investimenti, che non solo non ha fatto niente, ma non ha dato neanche uno straccio di risposta, se non altro per educazione, a me e alle persone di Rio che ci avevano lavorato, vicesindaco compreso, impegnando gratuitamente moltissime ore di lavoro. Parlo per onore di trasparenza, uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale e che non può dire di avere rispettato, perché se così fosse stato forse molte diatribe recenti e zizzanie sarebbero già state superate. Parlo per amore verso il paese di Rio e non certo per interessi economici che ho ben lontano dall'Elba a differenza di certi sindaci, giunte e consiglieri che si sono succeduti via via a Rio. Ginestra docet.
La premessa discorsiva, che non è di mia abitudine perché abituato a snocciolare dati e cose da fare, purtroppo è stata obbligatoria vista, questa si, astiosa e rancorosa rappresentazione fatta di me da Danilo. Il bue che chiamò cornuto l'asino.
E ora i fatti.
Etruria Servizi. Danilo si attribuisce il merito di aver scoperto e disdetto il disastroso contratto fatto da Catalina con questa società.
Forse gli difetta la memoria ma le cose stanno diversamente! Disdetto forse, ma scoperto certo che no.
Sono state le mie tabelle da "maestrina", come le chiama, a evidenziare e denunciare il contratto capestro con Etruria Servizi già a partire dal 23/10/2008 e ancora il 17 febbraio 2009, quando lui ancora non aveva ufficializzato la sua candidatura; se ne trova prova a questi link di quello che definisce "astioso Rioblog" (http://www.rioblog.altervista.org/index.php?page=74; http://camminandowww.rioblog.altervista.org/index.php?page=80) e fui io a chiedergli già durante la sua campagna elettorale l'intervento per recuperare l'assurda gabella voluta da Catalina.
Riprendo da RioBlog del 23 ottobre 2008:
"ICI: Nel 2007 hanno pagato 360.000 € alla società di recupero crediti per torchiarci (probabilmente il 25 – 30% del ricavato).Come hanno lavorato lo sapete!
Probabilmente hanno preso un paio di stagisti che hanno incrociato due files e poi hanno fatto spedire al comune (spese di spedizione a carico del comune), a pioggia, ingiunzioni di pagamento anche ai morti. Poi, Alberto e forse l’ufficio tecnico si sono sorbito il contenzioso (il vero lavoro).
E loro i soldi. 360.000 € corrispondono al costo annuo di circa 15 impiegati amministrativi.
Tolto il tozzo di pane con cui hanno pagato i due stagisti, tirocinanti o CO.CO.CO. che fossero, della differenza di oltre 300.000 € chi ne ha REALMENTE beneficiato????."
La cassa vincolata per Bagnaia.
Intanto faccio notare che nell'ultimo scritto si sta smarcando dai suoi fino ad ora definiti bravi ex collaboratori tanto che invita l'allora responsabile dell'ufficio Ragioneria, che aveva certo la supervisione dell'esperto sig. Fratini quale assessore al bilancio, a difendere in prima persona i dati da lei forniti, compresi quelli per la famosa giacenza di cassa per la messa in sicurezza del fosso di Bagnaia.
I dati che ho illustrati io viceversa sono quelli ultimi del Revisore, di novembre 2015, che certificano in via ufficiale la mancanza per Bagnaia di ben 581.855,52 €, non quelli della sua ex impiegata su cui sembra che anche lui cominci ad avere qualche dubbio sulle di lei capacità.
Chiudo, facendo osservare che dalle accuse politiche oggi non ci si difende più nei tribunali speciali. Salvo che nella Repubblica di Salò, questi furono sciolti nel '43 da Badoglio.
Ivano Arrighi
Gentile Signor Arrighi
Lei si chiederà perché il suo scritto è stato deliberatamente "confinato" in una sezione del giornale di norma destinato allo zuzzerellare, e in effetti forse non è la collocazione adatta per una persona che mostra di prendersi tanto sul serio come lei mi sembra, ma credo che la vicenda riese inizi a mostrare dei lati (nell'evidente disastro delle finanze) anche involontariamente comici o comunque leggeri, e su quelli mi scappa di commentare.
Comincio coll'affermare che condivido il suo incipit "che palle!", credo infatti che raramente nella storia dell'umanità una comunità così minuscola come quella riese, sia riuscita a generare una rottura di coglioni paragonabile a quella provocata al resto dell'universo mondo dal profluvio di appelli, allarmi, accuse, difese, proclami, polemiche, repliche, controrepliche e controcontrorepliche sui casi di che trattasi. Avete (mi scusi se la coinvolgo) veramente scassato gli apparati riproduttivi oltre ogni limite.
Orbene, siccome ho intenzione di criticare (eh sì, le tocca) un paio di passaggi del suo spero ferventemente ultimo intervento (sulla questione), premetto che non mi si potrà accusare di partigianeria nella vicenda (avendo pubblicato tutto di tutti, lei compreso, in buon rilievo e non essendo entrato personalmente nel merito), né tanto meno di eccessiva contiguità con il suo consanguineo (come diceva il Foresi? ah sì: "amici-nemici, parenti-serpenti, fratelli-coltelli, cugini ... ), visto che dopo la nota vicenda delle elezioni portoferraiesi - ed il mio parere contrario alla sua candidatura in veste di Vice-Sindaco - il medesimo ha rotto un rapporto di amicizia di circa mezzo secolo, non perdendo una occasione per manifestare quanto mi disprezzi (liberissimo di farlo eh! - sopravviverò).
Ciò chiarito, le confesso che non mi è affatto piaciuto il suo ostentato pavoneggiarsi con titoli formativo-professionali per dimostrare la sua presunta superiorità sul cugino-antagonista sia pure dopo che egli aveva risposto con un tono un po' sprezzante ai suoi rilievi, e l'avere ragione non è questione di toni né di titoli, quasi mai, l'ho trovata una caduta di stile decisamente provinciale.
Ed a proposito di provincia posso assicurarle (avendoci trascorso diversi anni) che quell'infimo buco dell'universo (rispetto agli empirei che lei usa frequentare) dell'U.T. elbano della Provincia, grazie anche a bravissimi dipendenti: Locatelli, Tognarini, Pellegrini ... ed ottimi amministratori di riferimento come Sauro Giusti e Franco Franchini (ho citato volutamente solo chi non c'è più) era un'ottima squadra, un ufficio capace di affrontare pure problematiche che esulavano dalle sue dimensioni e di erogare i suoi servizi ai cittadini sempre con una puntualità, competenza e cortesia che raramente ho riscontrato, non solo in altri Enti pubblici, ma pure presso decantate aziende "private" locali e continentali.
In ultimo, tornando ai titoli, proprio un dettaglio una sciocchezza, il Sig. Fratini (che invece resta mio amico dopo furibonde litigate) mi risulta laureato al contrario di me (mi par di capire, lei) e Alessi, non gli tolga il titolo di Dottore, visto pure che da vero figlio del popolo quella laurea se l'è sudata.
La saluto
sergio rossi