Ora Zecchini cerca di cambiare argomento, spostando il discorso sulla massoneria.
Atteggiandosi a vittima, si dichiara "diffamato" e "calunniato" perché io ho scritto questa frase:
«in paese si dice che alcuni noti personaggi di primissimo piano siano frammassoni: non perdo tempo a fare nomi, perché tutti sanno di chi sto parlando».
Veramente tutti sanno di chi sto parlando, perché non sono notizie inventate da me: prima della fine di luglio 2015, io ho vissuto per molti anni "in continente", a casa mia, nel mio tran tran quotidiano. Ma a Marciana Marina le voci sui massoni circolavano molto prima del luglio scorso.
Le mie non sono insinuazioni calunniose e diffamatorie. Calunnia e diffamazione sono parole che indicano la falsa attribuzione di fatti che abbiano una rilevanza penale o che siano moralmente riprovevoli.
Quando io ho parlato di massoni, ho precisato che la legge italiana non proibisce l'adesione alla massoneria.
Ecco quello che scrivevo in risposta a Zecchini che storpiava − per dileggio − il Confiteor cattolico ("culpa, mea culpa…"):
«questa citazione sbagliata dal Confiteor non è una colpa grave, perché ognuno è libero di frequentare i luoghi di culto e di praticare i riti che preferisce.
Per esempio, se uno volesse agghindarsi con un grembiulino ricamato a colori sgargianti, un cappuccio sopra la testa con due buchi in corrispondenza degli occhi, un grande collare e cianfrusaglie e paccottiglie di vario genere, per partecipare − AGDGADU − alle cerimonie del culto di una loggia massonica, nessuno glielo impedirebbe: in Italia le logge massoniche sono associazioni assolutamente legali, così come i boy scout oppure le “Parenti di San Gennaro” o le contrade del palio del Saracino o l’Accademia del brigidino di Lamporecchio… Intendiamoci: non c’è nulla di male. Sono affari loro… Quando mi immagino l'uomo bionico col cappuccio e il collare e il grembiulino ricamato, non riesco a trattenere le risa. Però non ho obiezioni di principio».
Parlavo di riti massonici che mi paiono buffi, che fanno ridere. E aggiungevo:
«Anche Luigi Einaudi rideva: “Per quanto mi sia sforzato, non sono riuscito a trovar nulla che potesse esser detto in favore di una cosa così comica e così camorristica come la massoneria”. L'aggettivo "camorristico" è di Einaudi, non mio… Inoltre i frammassoni sono tenuti al segreto latomico: e perciò è ancora più divertente sapere che, quando li prendi in giro, loro fremono, friggono e vorrebbero reagire, ma la loro religione glielo vieta».
Come si vede, ho scritto che in Italia le logge massoniche sono associazioni assolutamente legali.
Perché Zecchini mi attribuisce calunnie e diffamazioni?
Particolarmente sorprendente e odiosa è la confusa conclusione dell'articolo di Zecchini. che cerca di addossarmi in qualche modo una corresponsabilità morale nelle inchieste giudiziarie all'Elba che finirono sui giornali negli anni 2003 e 2004.
I discorsi di Zecchini sono folli.
Ho dato le dimissioni dalla scuola nel settembre 2001 e sono venuto ad abitare definitivamente a Pisa, perché le condizioni di salute di mia moglie stavano ormai precipitando: da allora la mia presenza all'Elba si è limitata a due o tre giorni all'anno.
Desidero precisare che già dal 1988 avevo evitato ogni impegno politico pubblico o di partito, perché non volevo che le amministrazioni locali e i genitori degli studenti confondessero il mio lavoro nella scuola con la mia militanza politica.
Perché Zecchini mi vuole coinvolgere in vicende accadute alcuni anni dopo che io ero andato via dall'isola?
Si rende conto che è lui il calunniatore?
Ma queste polemiche sulla massoneria e su alcune vicende portoferraiesi hanno uno scopo evidente: distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica dai duecentomila euro che il sindaco Ciumei ha dilapidato per gli inutili lampioni tecnologici progettati dall'architetto Centauro, per il secondo piano del colore progettato da Centauro, per l'inutile libro sul piano del colore di Centauro che il Comune stamperà a sue spese, per il regalo di cinquemila euro alla società culturale di Campi Bisenzio che ha rapporti con Centauro, e soprattutto per i centomila euro che usciranno dalle tasche dei cittadini di Marciana Marina e entreranno in quelle di Centauro per il restauro della Torre, mentre il progetto e la direzione dei lavori dovevano essere − per legge − di competenza della Soprintendenza di Pisa.
Infine qualche parola sulla concezione zecchiniana del Cristianesimo. Secondo lui in prossimità delle feste di Natale non è bello polemizzare per gli sprechi scandalosi di Ciumei e fare i conti in tasca a Centauro: bisognerebbe chiudere cristianamente un occhio, meglio ancora due.
E augurare Buon Natale. E anche Buon Appetito.
Probabilmente Zecchini non sa che Gesù cacciò i mercanti dal Tempio.
O forse sospetta che Gesù Cristo fosse poco cristiano.
Gian Piero Berti