Ho letto a tarda ora che gli Elbani sparsi nel mondo riescono a fare grandi cose come gestire una struttura di ricerca di livello internazionale in grado di rilevare le onde gravitazionali deflesse dal collasso di due buchi neri.
Poi mi sono addormentato Ho avuto un sogno. Che gli otto piccoli comuni dell’Elba vivranno un giorno in un’isola nella quale non saranno giudicati per quello che fanno per loro piccola comunità, ma per ciò che faranno per l’isola a cui appartengono. Un sogno oggi. Che i sindaci dei comuni dell’isola d’Elba, con la partecipazione delle Amministrazioni statali, degli altri soggetti pubblici e delle società partecipate sottoscrivano l’Accordo di Programma Elbano (APE)
Il nome APE rievoca l’Associazione del progresso elbano sciolta nel 1948 che nel dopoguerra ha accompagnato l’Elba nella trasformazione da postindustriale a turistica.
L’APE nascerà a sostegno di un territorio competitivo che conserva la qualità del paesaggio e migliora i servizi. Sarà regolato dall’articolo 34 del testo unico sugli enti locali con un’azione integrata e coordinata di comuni, di province e regioni, di amministrazioni statali e di altri soggetti pubblici. Definisce un piano strategico di interventi e i relativi programmi per assicurare il coordinamento delle azioni e ne determina i tempi, le modalita', il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento.
www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-18;267!vig=
Utilizza il gettito del contributo di sbarco e le specifiche risorse trasferite dallo Stato e dalla Regione e partecipa ai bandi europei, nazionali e regionali per il finanziamento di progetti. Prevede tar l’altro l’attuazione di tutti i piani che interessano l’Elba nel suo complesso, peraltro già previsti in accordi comprensoriali esistenti o necessari, quali ad esempio:
-Piano d'azione per l'energia sostenibile dell'isola d'Elba (PAES ELBA);
-Piano della mobilità comprendente il sistema portuale dell’Elba, recentemente riproposto dal commissario APPE Guerrieri, la manutenzione della viabilità provinciale, le cui competenze sono trasferite ai comuni, un sistema di mobilità pedonale e ciclabile, …;
-Contratto di isola (mediato dal Contratto di fiume recentemente introdotto nel DLgs 152/2006) quale strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori isolani, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale dell’isola d’Elba, anche a sostegno delle attività svolte dal Consorzio di bonifica;
-i progetti comprensoriali delle amministrazioni pubbliche raccolti nel Documento unitario di programmazione delle piccole isole (DUPIM) riguardanti l’isola d’Elba.
E’ vero che gli elettori elbani, in quanto residenti, sono esentati dal pagamento del contributo di sbarco; ma è pur vero che il costo degli interventi di manutenzione del territorio e dei servizi di valenza turistica se non finanziato dal contributo di sbarco graverebbe su di loro.
E nel sogno come un incubo ho visto il vortice dei buchi neri che assorbivano il contributo di sbarco e mi sono risvegliato…..
Paolo Gasparri