Scrive Ruggero Barbetti su Facebook:
Non ho mai visto Sergio Rossi in difficoltà come sul Contributo di Sbarco, su cui ha scritto di tutto e il contrario di tutto. Quando la prende di petto su un argomento, normalmente ha una linea chiara e definita. Sul Contributo di Sbarco invece non sa ancora che pesci prendere.
Addirittura ora fa il campanilista dicendo che ha vinto Capoliveri e perso Portoferraio senza ragionare da abitante di un'isola e da contrario agli "otto pollai".
E sul suo utilizzo solo lui e l'ultimo suo ascaro Paolo Gasparri hanno il verbo. Qui non si tratta di politica ma si tratta di un minimo di conoscenza delle norme e delle sue interpretazioni: un pò di modestia no?
Auspicare da parte di Sergio Rossi che il Contributo di Sbarco venga utilizzato per Rifiuti e tutela ambientale non vuol dire che noi sindaci dobbiamo farlo obbligatoriamente.
La sua sembra una di quelle vecchie battaglie di avanguardia dei Verdi (partito oggi scomparso) che trovarono la sua sublimazione nel decreto del Ministro Ronchi, quello che fece diventare anche la posidonia un rifiuto speciale......
Ribadisco che il sottoscritto non ha vinto nessun braccio di ferro con gli altri sindaci. Ci siamo messi a tavolino e come succede tra persone avvedute abbiamo trovato soluzioni che vanno incontro alle esigenze di ogni amministrazione e che sommate vanno incontro all'interesse dell'Elba.
Concludo che mi piacerebbe leggere il Regolamento del Contributo di sbarco ideale di Sergio Rossi
Caro Ruggero
Rispondo, come mi viene meglio, per punti, in ordine un po’ sparso e comincio dal tuo epilogo:
a) Ti piacerebbe -affermi - leggere il Regolamento del Contributo di Sbarco ideale che scriverei io. Non so come sarebbe, attualmente faccio (credo onestamente) un mestiere diverso dall’amministratore. Certo sarebbe – al contrario dell’orrido pasticcio che avete approvato voi sindaci - più aderente al disposto di legge che, non solo a mio parere, avete bellamente violato. Certo, se potessi scegliere, destinerei la parte prevalente del gettito alla raccolta dei rifiuti, alla pulizia dei nostri paesi, al ripristino ambientale, paesaggistico, monumentale, insomma ad opere concrete, migliorative dell’Immagine dell’Elba, riservando una parte marginale (con ciò sempre ottemperando alle norme) alla promozione turistica.
Eviterei comunque di “spromuovere” l’Elba aumentando a dismisura questo balzello, peggiorativo di tariffe già esose, come vi proponete di fare;
b) Mai stato “un verde”, sempre stato “un rosso” (così come tu sei stato “un nero” e poi "un azzurro"). Un rosso convintamente ambientalista, che è cosa assai diversa, e non faccio parte degli “ecologisti col coltello tra i denti”, il tuo paragone non regge. Perché fai finta di dimenticare che Legambiente (di cui mi onoro di far parte) a proposito della Posidonia come rifiuto speciale, chiese il mutamento della legge?
c) Mio Ascaro Paolo Gasparri? Recuperi molto a sproposito dall’epoca dei fascistissimi fasti coloniali questo gratuito insulto, rivolto peraltro ad un ex (discretamente alto) funzionario dello Stato, che ha diretto (tra gli altri incarichi) la Sala Stampa di Palazzo Chigi e l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale(!), mica l'Ufficio Anagrafe di Navacchio. Gasparri dispone di un curriculum di titoli, esperienze e competenze tali, da “imballare” moltissimi sedicenti esperti di diritto amministrativo, anche locali. Mi fai paradossalmente eccessivo onore pensandolo tra le presunte truppe cammellate al mio comando.
d) Non avete fatto il braccio di ferro? In effetti non mi risulta, sarebbe comunque stato più sportivo dello scambio di insulti, minacce, dei continui litigi, dei rifiuti “offesi” a partecipare a questa o quella riunione, insomma dell’insopportabile spettacolo che avete dato per due mesi e passa.
e) Dove avresti visto le mie difficoltà? Quando e circa cosa non avrei saputo che pesci prendere? Te lo sei sognato? Ho riportato le posizioni di tutti (tue comprese) parola per parola, e quando ci ho messo del mio, ho ripetuto gli stessi concetti, dall’inizio a questa (temporanea) fine della vicenda. Non ho fatto come gli amministratori portoferraiesi che, mobili qual piuma al vento, sono passati dalla contestazione alla prona approvazione di qualcosa che è molto simile alla tua proposta di due mesi fa. Rileggiti piuttosto cosa hai scritto tu, in questo lasso di tempo dei tuoi "antagonisti" che ora chiami “persone avvedute”. Che è Ruggero, “al nemico che fugge ponti d’oro”? .
f) L’accusa di campanilismo rivolta a uno come me – credimi - fa sbudellare dalle risate, disprezzo cordialmente i legaioli e - come sanno anche i sassi - considero incivile ogni forma di tribale localismo. Mi provocano fastidio, con il loro solo esistere, i confini nazionali, figuriamoci quelli di queste otto cacatine di comuni. Ho sangue: “Lombardo”, Garfagnino e Marcianese, sono nato a Portoferraio, mi sono sempre definito ELBANO, non sempre con orgoglio, purtroppo, visto chi l’Elba la rappresenta spesso malissimo, e viste le figure da peracottaro che frequentemente fa chi pensa di illuminarla con la sua guida.
Qui finirei per non tediare ulteriormente chi legge, ma mi è rimasto qualcosa “in canna” rispetto ad un nostro recente scambio di idee: quello relativo agli abusi ed ai reati ambientali commessi nel tuo Comune, ed alla distrazione dei tuoi organi di controllo. Affermasti solenne “nessun tecnico o amministratore di Capoliveri ha subito condanne” … può essere Ruggero (in quest’Italia dove i processi si celebrano in tempi biblici, può essere), ma “non subire condanne” non è in sé garanzia di linearità di comportamenti.
Mi piacerebbe che con altrettanta solennità affermassi (a questo punto, purtroppo, solo per il futuro) che ti impegni a chiedere ai tuoi collaboratori – siano essi amministratori o dipendenti - di rinunciare, nel caso di rinvio a giudizio, alla facoltà di chiedere i termini di prescrizione dei reati contestati.
Ciò per la credibilità e per il buon nome dell’Amministrazione, perché un conto è non subire condanne in quanto "assolti", un conto è non subirle poiché “prescritti”, come mi pare sia accaduto di recente ad una mezza camionata di “giudicandi”, residenti in un ridente e collinare paese a noi vicino.
Due esortazioni per finire (visto che, lo sai, mi sei sempre stato umanamente simpatico): la prima è quella di goderti la bella vittoria conseguita in tranquillità, la seconda è di considerare il consiglio dell’antico saggio cinese che recita: “Non strizzare le palle al gatto, che poi ti graffia”
sergio rossi