Quando abbiamo saputo che ben nove senatori nove del Movimento 5 Stelle avevano rivolto una interrogazione parlamentare al Ministro dei Beni Culturali Franceschini, su un sito archeologico elbano, ci siamo rallegrati, pensando che magari era la volta buona, magari si sarebbe concretizzata una pubblica denuncia della vergognosa situazione in cui versa la Villa Romana delle Grotte riaperta dopo anni di segregazione ed incuria e valorizzata, ma per una sola estate, per ripiombare poi nel colpevole dimenticatoio
E invece no, per cosa si erano sono mossi i loro eroi?
Per la calanchiola (per i foresti strettoia, grotta, pertugio) marcianese, che un valente scopritore di intriganti sotterranei "passi d'uomo a cavallo" in Lucca (rivelatisi vetuste fogne) e di graffiti etruschi (in realtà opere scalpellate dal nostro amico, reo confesso, Pino Fabbri in vena creativa sulle coti del Capanne), continua, sostenuto da una esigua quanto scombicchierata ed ingrembiulata pattuglia di fan, a definire tomba etrusca, nonostante le smentite di soprintenze e docenti universitari (veri e disciplinarmente competenti) "a tinchitè" scriverebbe Camilleri. Più che un ipogeo un pippogeo.
Così la panzana di una magnifica sepoltura di un ignoto maggiorente etrusco, effettuata in un luogo dove di etrusco non si trovato mai NIENTE, neanche un frammento di un orinale, approda in Parlamento.
L'interrogazione i nove firmatari, che dubitiamo possano agevolmente trovare su una carta geografica Marciana, la hanno raffazzonata (su probabile istigazione di qualche genio volante al momento non identificato) raccattando in quà e in là, a pene di segugio, documentazione sul WEB (nel testo dell'atto parlamentare siamo citati pure noi (!) che avevamo riportato un comunicato degli irriducibili tombisti), ed arriva alla scompisciante proposta di costituire adddirittura un pool di esperti internazionali per pronunciarsi su questa immane favata.
Siamo sicuri che sarebbe bastata e avanzata una telefonatura a qualcuno dei locali supporter del movimento, un pentastellato, normodotato e normoinformato per evitare ai nove magnifici cittadini senatori di prendere un'epocale, granitica (vista la locale geologia) cantonata.