Nel cuore della notte abbiamo appreso delle dimissioni di Paola Mancuso, cecchinata, costretta a lasciare la carica di sindaco di Rio Marina dai comportamenti della sua stessa maggioranza, dimostratasi così capace di riscuotere un ampio consenso dell'elettorato ma incapace di governare. Senza entrare nel merito delle contese riesi (ma a vedere ciò che scrive la dimissionaria la rottura non è maturata sicuramente per una disputa filosofica) leggiamo questo evento come l'ennesimo segnale della crisi della politica che pare essere il vero male oscuro che dilania il nostro paese, un paese sempre più allo sbando, senza certezze, senza riferimenti, senza valori.
Certo il botto di Rio Marina è ben poca cosa rispetto al cataclisma padano, alla crisi conclamata del PDL ed a quella strisciante del PD, ma è certo che i partiti così come li avevamo conosciuti sembrano destinati a durare quanto un raglio d'asino, che sono ad un pelo da essere spazzati via.
Ora è vero che la storia non si ripete esattamente mai, ma è anche vero che spesso i cicli storici si somigliano spesso, e la crisi delle forze politiche lo scollamento tra partiti e società ha generato sempre mostri, ha causato sospensioni della democrazia, che non sarà il modo perfetto di regolare i rapporti tra gli individui, ma è certamentamente l'unico decente, quello che più si avvicina alla giustizia.
Certo è che oggi come mai c'è bisogno di buona politica, che vuol dire movimento ma pure riflessione, protesta ma anche proposta, applicazione, studio, prassi e fatica quotidiana, perché in nessuna attività umana "ci si improvvisa" e men che mai lo si può fare nella politica che presuppone coscienza e conoscenza dei fatti e delle discipline.
C'è bisogno di parlare di politica e di parlarne a ragion veduta, facendola tornare ad essere l'arte del possibile, quella che non disperde in mille rivoli di casino spontaneista, localista e talvolta individualista, la nuova voglia di partecipare alle scelte che sale prepotentemente dal paese. Alternative, democratiche, non ce ne sono: o così o carte all'aria, o così o diventare un popolo minorenne (e minorato) in cerca di un nuovo salvifico padrone.