Orbene l’altro giorno mi hanno fatto graditissima visita Elisa e Virginia della nuova rivista “Almanacco Aethaliano” che ironicamente si autodefinisce “Pressappochista e un po’ azzardato”, dando subito riprova dello sprezzo del pericolo dichiarato nel sottotitolo.
Infatti le due bimbe mi hanno comunicato che mi dovevano intervistare e ritrarre avendo intenzione di mettere sulla patinata copertina del prossimo numero della rivista (laddove in prodotti simili si usa ritrarre - che so? - fascinosi panorami, flora e/o fauna decorativa , leggiadre - meglio se discinte- fanciulle), le foto di due direttori di locali quotidiani, vale a dire nientemeno che le immagini di Paolo Chillé e Sergio Rossi.
“Deh, du’ stianti di topa! – è stato il mio immediato commento - allora ‘un v’è bastato comincia’ con Luca Donati trasognato, insistete anco!”
Ma andiamo avanti; le due ad un certo punto dell’intervista mi hanno chiesto di raccontare un aneddoto, un episodio buffo, legato alla vita del giornale, ma mi veniva in mente solo roba che poteva urtare la suscettibilità di qualche collega, o non trasmissibile in fascia protetta. Abbiamo deciso quindi di passare oltre e conclusa l’intervista, le ragazze se ne sono andate.
Poco dopo mi sono ricordato un episodio risalente ad almeno una decina di anni fa, avente, in un certo senso, per protagoniste proprio le due “bellezze elbane” in copertina. Elisa e Virginia se lo sono risparmiato, lo ammannisco a voi lettori.
“Ma hai visto cosa ha scritto il fava? – dice subito dopo il pronto una voce concitata che riconosco - che muserola! hai letto?”
“No!”
“Guardalo allora, e l’ha messo anche come prima notizia con la fotografia del … - salto sulla sedia: la foto in questione apre Elbareport del giorno - voi ci scrivete?”
“Eh .. non so”
“Scusa ma non sei Paolo?”
“Eh no…”
“Me lo passi?”
“’Un posso… hai sbagliato numero…”
“Ah scusa… ma te chi sei?”
“Il Fava …”
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