Alfredo e Gino su una panchina in Calata.
Alfredo:Dio bonino Gino era già un po’ che ‘un ci si vedeva. Mettiti a sedé.
Gino: dé hai ragione. Ma ‘un mi so’ sentito tanto bene: raffreddore, tosse, catarro e un po’ di febbretta.
Alfredo: ‘un ti lamentà. Alla nostra età qualcosa dovemo avé. Cosa vuoi Gino, è anche la stagione che porta certi malanni.
Gino: ma, caro Alfredo, ho l’impressione che pe’ noi, che avemo una certa età, ‘un sia più la stagione, ma che siano le stagioni che abbiamo ormai vissuto a portacceli!
Alfredo:Giù ‘un ci pensà, parlamo d’altro. Hai sentito tutto quello che si dice sul traffico nel centro storico?
Gino: Sì e m’accorgo che dopo tant’anni co’ commercianti è cambiato poco o nulla: quelli della Calata le macchine ‘un ne vogliono, quelli dentro le mura, le vorrebbero mette dappertutto. Levà il parcheggio dalla piazza dei giardinetti? Guai mai! Ce ne farebbero anche uno sopraelevato di un piano, tappando il monumento ai caduti. E se il Bertucci, come aveva detto, rimettesse il traffico in piazza Cavour, allora qualcuno chiederà di poté parcheggià, a lisca di pesce, con tanto di strisce blu, sulle lastre di pietra rosa.
Alfredo: hai ragione. A da’ retta a certi commercianti le macchine andrebbero messe anche al Grigolo, dentro la Linguella, su’ bastioni medicei. Ma a proposito di strisce blu e di parcheggi a pagamento, il Bertucci, mesi fa, ne ha fatti mette 16 nuovi in centro, ma quelli dove ‘un si deve pagà, che dovrebbe mette pe’ legge, mi sa che ‘un l’ha trovati. Ancora ‘un si sa nulla.
Gino: Penso proprio di no e dove voi che li trovi. Ma hai visto cosa ha deciso l’Amministrazione sul traffico per quest’estate? Nulla!Tutto rimarrà come prima. Chiusura alle otto e mezzo di sera. In sostanza la montagna ‘un ha partorito nemmeno il topolino. Tutti vogliono trasformà la Calata in un salotto e poi quando qualcuno chiede di levà il traffico, apriti cielo. In tutti i posti del mondo il commercio c’è quando ‘un c’è traffico e qui da noi in tanti pensano che sia il contrario. Siamo speciali. Tra i commercianti poi avemo certe “teste pensanti”!!
Alfredo: ma te saresti pe’ chiudelo il centro?
Gino: Ma certo. So’ anni che tutti dicono che Portoferaio è Mortoferaio. I primi so’ i commercianti. Ma ‘un hanno ancora capito perché. Pensa un po’ come sarebbe bello se potessimo rifà i giardinetti, rendere pedonali piazzetta Porta nuova, Via dell’Amore, Via delle Galeazze, la piazzetta davanti al Comune, Via Garibaldi. Ma l’hai mai visti i gruppi di turisti quando da Piazza Cavour passano davanti al Comune e pigliano Via Garibaldi pe’ andà alla scalinata di Napoleone? A volte mi fanno pena. ‘Un sanno dove mette i piedi. E poi, facci caso, se in una zona levi le macchine e le moto, novantanove su cento apre qualche attività commerciale. Hai visto all’inizio di Via Guerrazzi? Ci sono alcuni negozi. Da poco hanno aperto una pizzeria al taglio. Ci so’ anche fondi da anni chiusi. Se quel primo tratto diventasse tutto pedonale, prima o poi, in quei fondi chiusi qualche attività, so’ convinto, ci nascerebbe. A Capoliveri, la strada che porta dal vecchio Comune al centro, credo che sia Via Pietro Gori, quando c’era il traffico era morta. Da quando è stata pedonalizzata, sarà un caso, ma è piena di bei negozi. Come te lo spieghi?
Alfredo: io so’ un po’ dubbioso sulla chiusura. Ma si potrebbe provà. Certo devo dì che a volte so’ stato al Bar Roma a sedé dalla parte della piazza e ‘un ci so’ stato mica tanto bene con le moto o le macchine parcheggiate proprio davanti. Quando accendono il motore pe’ partì fanno rumore e sgassano. Che figura ci facciamo co’ turisti?
Gino: Cambiamo un po’ discorso, ma l’hai vista l’aiola spartitraffico del porto, quella all’incrocio dove c’era il semaforo?
Alfredo: Sì, è orrenda. Con quelle catene e quei bussolotti gialli, ma chi l’ha disegnata?
Gino: ma ‘un lo sò. Di sicuro uno un po' fava lessa! Ma ti rendi conto che oltre a esse’ brutta è anche pericolosa? Immagina un po’ se un ragazzo col motorino, pe’ disgrazia, ci va a sbatte contro.
Alfredo: e sì che il Sindaco è un architetto!
Gino: Alfredo, me ne vado. Devo passà di farmacia a piglià du’ pasticche pe’ la tosse.
Alfredo: Curati. E cerchiamo di rivedecci presto!
Wack (gabbiano in vigilante volo sul centro storico ferajese)