Chi lo ha detto che niente accomuna gli esponenti di tutti e tre i "poli" politici che si contendono la primazia in Italia e anche in Toscana?
A leggere le cronache delle ultime ore si trova qualcosa che ha accumunato (tra gli altri) il puro pentastellato sindaco di Livorno Nogarin, il piddino Nardella, fido scudiero e successore fiorentino di Renzi, la legaiola cascinese Ceccardi e, last but not the least, il più che destro Sindaco di Portoferraio Ferrari col suo baschetto da parà.
Questo qualcosa è un atto formale e grave: una diffida verso i primi cittadini toscani che hanno presentato ordinanze di sgombero di Rom dai loro territori, che chiede il ritiro dei provvedimenti assunti pena il successivo procedere giudiziariamente.
A presentarla Marcello Zunisi, legale rappresentante della Associazione Nazionale Rom che ha formulato verso i predetti (accompagnati, per non farsi mancare niente, pure dal commissario prefettizio Stelo, in carica a Viareggio) appunti di un'estrema pesantezza accusandoli di voler procedere ad una sorta di "pulizia etnica" Made in Tuscany, dichiarando "razzisti" e "discriminatori razzialmente" i loro provvedimenti.
E l'ANR mostra di aver preso molto sul serio le vicende, indirizzando il suo atto anche al Governatore della Toscana Rossi, al Capo del Governo ed al Ministro delle Pari Opportunità salendo fino all'Alta Corte di Giustizia Europea.
E proprio sugli obblighi di tutela delle minoranze culturali e linguistiche, nonché sulle specifiche normative (e finanziamenti) finalizzati, stabiliti in sede europea, che la diffida cerca il suo sostentamento giuridico.
Questi i fatti, alla luce dei quali è possibile tirare almeno una parziale conclusione: Non fosse bastata - per quanto riguarda l'Elba - la sconfessione prefettizia, il clamore ed il negativo ritorno di immagine che ne è derivato, ci indica che assumere provvedimenti dettati da emotività ed atteggiamenti sceriffeschi è sempre sbagliato, oltre che utile solo a raccogliere un temporaneo demagogico consenso.
Atteso che chiunque ponga in essere comportamenti che violano le leggi dello Stato DEVE essere indagato, processato e opportunanamente punito, il problema costituito dalla presenza dei ROM - in gran parte cittadini italiani - sul nostro territorio esiste, e non si può risolvere esportandolo da singoli territori comunali ad altri (magari limitrofi), tantomeno con una sorta di pretesa giustizia-fai-da-te, o con i trucibaldi e sanguinolenti discorsi da osteria (o facebook che fa più o meno lo stesso).
Saremmo pure curiosi (in tema di violazioni reali e percepite) a quindici giorni dall'eroica "cacciata" di quelle sfortunate persone dalla nostra Isola, se il reale tasso di microcriminalità si sia apprezzabilmente abbassato in questo lasso di tempo, se, quietatosi il gorillaio, esauritesi le epocali esternazioni web di maturi perdigiorno, e di chiccazzè in cerca di visibilità, l'isoletta verde&blu è tornata più felice, sicura e onesta che pria.
La realtà è che solo i fessi credono che esistano soluzioni semplici per problemi complessi, la realtà è che abbiamo lo stesso obbligo morale di perseguire chi delinque e di aiutare chi è in difficoltà, sia parcheggiato in via Zambelli o agli Orti, sia un bambino Rom o un vecchio isolano che mangia nelle mense parrocchiali.
Ed a proposito di parrocchie, ci fa perfino specie, con tutta la nostra agnostica laicità, dover continuare a rifarci a Papa Francesco, per trovare messaggi ed atti di solidarietà che un tempo erano "pane quotidiano" della cosiddetta sinistra, oggi forse troppo impegnata a non disturbare, a piacere e piacersi.
E' ormai una litania: io non ce l'ho con gli omosessuali, però... - io sono di sinistra, però... - io non sono razzista, però...
Però un cazzo.