Gino: Alfredo, hai visto? Ce l’hanno fatta a fa’ il tuffo di notte alle Ghiaie. C’era anche tanta gente e il notaio ha certificato che si sono tuffate 999 persone.
Alfredo: Sì c’ero anch’io. ‘Un so’ se te l’hai visti, ma pe’ contribuì a fa’ il recorde si so’ buttati in mare anche il Sindaco, il Vice Sindaco e il Bertucci. Pe’ fassi notà farebbero di tutto! Si tufferebbero di notte anche dal gronchetto!
Gino: Sì l’ho visti. Strano che ‘un ci sia stato anche il Bicecci. Se si buttava anche lui potevano arrivà a 1.000.
Alfredo:Che c’entra il Bicecci? ’Un è mica in Giunta?
Gino: Sì lo so, ma ho l’impressione che, dietro le quinte, conti più lui di un Assessore. Per me i canti nella sala consiliare subito dopo le elezioni, il Consiglio a Montecristo o il tuffo la mattina di Capodanno sempre alle Ghiaie so’ state tutte trovate del Bicecci
Alfredo: Mi sa che hai ragione. Forse ha anche suggerito al Sindaco di passeggià la sera di feragosto in calata insieme al Bellosi vestito , come al solito, da Napoleone. E così il nostro primo cittadino, chiacchierando coll’imperatore, ha fatto due o tre vasche dietro a du’ soldati co’tamburini e ci aveva addosso anche la fascia tricolore!
Gino: Ma de’, avevo letto che ci doveva esse’ la sfilata de’ sordati che c’aveva Napoleone quand’era all’Elba, invece erano quattro gatti. A esse’ precisi sei: due sordati co’ tamburini, tre senza e Napoleone. C’era anche qualche dama di corte, ma che c’entrano le dame co’ ………..’Un mi viene come la chiamano…….
Alfredo: la petì armé, Gino. In francese mi sembra che si dica così. Però per me mica le dame, ma il Sindaco, vestito normale, co’la giacca sbottonata e soprattutto co’ la fascia tricolore, che cavolo c’entrava. Da vergognassi! ‘Un ho visto nessuno fermassi a fa’ du’ foto. O ‘un era meglio se si immascherava anche lui? Poteva fa’ la parte di Pietro Traditi, il primo cittadino di quando Napoleone sbarcò a Portoferaio.
Gino: Aspetta! Hai visto chi c’era al molo Elba?
Alfredo: no, mi so’ fermato su una panchina a metà calata pe’ vedé i fochi, che mi so’ piaciuti.
Gino: c’era il Vice Sindaco Marini col dottor Burchielli, che è vice Presidente della Cosimo de’ Medici e col Bargellini che era Presidente della Confesercenti, ma ora è alla Camera di Commercio a Livorno. Davano fette di torta e da be’ a tutti, residenti e turisti, pe’ festeggià il compleanno di Napoleone che, m’hanno detto, è nato il 15 agosto. Il Marini era in brodo di giuggiole. Giorni fa ha detto che lui co’ la gente ci parla tutti i giorni, anche al supermercato. E ora ha fatto vedé che alla gente gli po’ offrì anche una fetta di dolce e un bicchiere di spumante bello fresco.
Alfredo: C’è da dì una cosa, Gino: Il Marini cor popolo ci sa fa’ di più del Ferari. Però a vorte, pe’ dimostrà di sapecci fa’, un po’ esagera. D’estate è sempre col microfono sul palco a presentà certi spettacoli. Oddio, come presentatore è anche bravo, è un bel Pippo Baudo, ma si dovrebbe ricordà che è anche Vice Sindaco, che ricopre una carica pubblica. Lo so che quella di Vice gli sta stretta e che deve cercà in tutti i modi di fassi conosce pe’ potessi presentà come candidato a Sindaco alle prossime elezioni, ma insomma, un po’ di contegno! La sera del 15 agosto, ad esempio, o ‘un poteva incaricà qualche dama di corte, magari giovane e anche discreta, pe’ affettà la torta e offrì da bé?
Gino: hai ragione. E il Burchielli, con il gruppo che lo accompagna quando gli viene voglia di cantà, poteva magari intonà qualche canzone ballabile; il Marini e il Bargellini, con le rispettive signore, ‘un era meglio se davano inizio alle danze? Sarebbe stato più carino e più intonato con le cariche che ricoprono. Sei d’accordo? E se poi, alla fine, il dottore avesse cantato quel pezzo famoso della Traviata ,Libiamo ne’ lieti calici, te lo immagini che serata sarebbe venuta fori! Avrebbero fatto proprio un figurone! Il Chillè, co’ la telecamera, sarebbe impazzito! Strano che il Bicecci ‘un ci abbia pensato a consiglialli a fa tutto questo.
Alfredo: Ma sai, lui sta più che altro dietro al Sindaco. ‘Un ce la fa’ a confondesi co’ tutti. Insomma, Gino, contentamoci di quello che passa il convento. In fondo, come hai visto, i fochi so’ stati belli.
Gino: eh sì, almeno su’ fochi ‘un c’è nulla da dì. D’artra parte ‘un si po’ mica pretende d’avé tutto dar Comune o dar convento, come dici te.!
Wack (Gabbiano ferajese in persistente volo estivo)