Il cd servizio pubblico televisivo ci ricorda ogni giorno che, tra un po', ci sarà un referendum. SI o NO è il drammatico problema dell'Italia, così dicono, tutti i santi giorni, i vari telegiornali. Forse i 4 milioni e mezzo di poveri pensano, tutti i giorni, ad altro, e forse anche chi vive di pensioni minime non si sveglia pensando al referendum.
Ma forse queste categorie di italiani sbagliano, anche Obama ha detto, recentemente, che “è impressionato dalla politica di riforme messa in piedi da Renzi”... Se lo dice lui, c'è da crederci! Mi chiedo: ma chi lo informa, Obama?
Pur pensando di Renzi tutto il male possibile, riconosco che, alcune cose buone, di una certa importanza le ha fatte. Ma, nel complesso, pochissimo. Per quanto dispiaciutissimo, però, voterò SI perchè sono convinto, nel merito, che la riforma in corso sia un'ottima riforma. Sono anzi convinto che tanti voteranno NO perchè identificano il voto SI con un voto favorevole al Governo Renzi. E' un modo di ragionare che non condivido.
Detto questo, vorrei fare una considerazione. Ora il problema è questo del referendum, ma è ben triste che, dopo due anni di governo Renzi, venga propinato al popolo che, se il SI vincerà, verranno pace, benessere, gioia e felicità diffuse. La riforma costituzionale sarà per certi aspetti solo un grande vantaggio, uno snellimento operativo eccezionale, niente altro.
Perchè l'Italia vada avanti, c'è da attendere (detto per inciso: non vedo l' alternativa a Renzi...)!
I 4 milioni e mezzo di poveri rimarranno tali, le pensioni da fame resteranno, la no- tax area che rimane bassissima anche se uno ha 80 anni rimarrà, la microcriminalità dilagante continuerà come prima, 4 miliardi che verranno spesi per i migranti nel 2016 sono una somma che, a mio avviso - anzi, ad avviso di gran parte degli italiani- andrebbe spesa diversamente (salvo alcuni: ad esempio, gli sfortunati siriani).
Renzi dice che, ora, in materia economica “c'è il segno più”. Questo è una buffonata gigantesca ed un modo di prendere il giro la gente. Il Governo in economia non deve pensare al “segno più” ma deve fare, invece, tutto quello che è possibile, mentre ora farà al massimo il 30/40 % del possibile.
Non illudiamoci quindi, è la mia opinione. Ci sono, sul tema in argomento, e ci saranno interventi anche sui blog locali, di certo interessanti. Ma di certo, il popolo che ora sente parlare tutti i giorni di questo referendum non avrà quasi nessun vantaggio pratico. Per certi aspetti, con il dibattito sul referendum, si amplifica, si rende enorme una cosa di non grandissima importanza, una cosa non vitale per tanti italiani.
Sono in molti a prevedere che, “se piove di quel che tuona”, per l' Italia e per tanti italiani, andrà invece sempre peggio.
Guido Retali
Caro Guido
All'opposto io voterò NO perché valuto questa riforma un'autentica schifezza, perché non abolisce il senato ma lo sostituisce con un "senaticchio" di nominati non dal popolo ma dai Consigli Regionali (che te li raccomando), perché a parere della stragrande maggioranza degli studiosi della materia, non è affatto vero che snellisce l'iter delle leggi ma caso mai lo complica, perché lo strombazzato mezzo miliardo di risparmi secondo la Ragioneria dello Stato (che mi pare un poco più attendibile di Renzi&C ragionando di soldi) ammonterà se va bene a 50 miseri milioni annui, soprattutto perché non si fanno regole costituzionali con risicate maggioranze (dovendocisi poi rispecchiare tutti) e per altro ancora.
Inoltre nutro una profonda avversione per l'attuale premier che considero una sciagura per la sinistra e soprattutto per quelle che una volta si usava definire "classi subalterne" di questo paese, tra le quali - Renzi imperante - è scivolata sempre più in impoverimento la classe media.
Trovo -perdonami - un po' confuso e a tratti contraddittorio il tuo intervento e non capisco Guido, quali sarebbero le "cose positive" compiute da questo governo "tutto slogan, chiacchiere e distintivo" dell'apparire più che dell'essere: il flop ormai clamorosamente evidente del Jobs Act? La Buona Scuola ed i derivanti casini dei quali godiamo tanto in particolare noi elbani? la politica economica delle mance a questa o quella categoria senza che si assumano provvedimenti strutturali in grado di rilanciare veramente economia e occupazione?
Quindi ricapitolando sono per il NO al referendum, e ritengo che prima cade questo governo e meglio è, tuttavia (e qui mi trovo in parziale accordo con quanto affermi) non ritengo corretto mescolare tra di loro questioni che c'entrano come il culo con le quarantore.
La Costituzione è cosa enormemente più importante delle fortune del sig. Renzi Matteo da Rignano e tanto ha sbagliato lui a legare il suo destino alla vittoria del SI, addirittura (salvo poi rimangiarsi la parola, sport in cui eccelle) annunciando il suo eventuale ritiro dalla politica, quanto sbaglia chi afferma che vota NO "per mandare a casa Renzi"
Io voto NO per difendere la Costituzione da un cambiamento peggiorativo.Punto.
Sai cosa mi viene in mente Guido? Un concerto degli Inti Illimani, e tu ti chiederai il perché, vedo di spiegartelo.
In quel concerto di ormai quaranta anni fa i musicisti esuli (in quanto "rossi" socialisti e comunisti) da un paese governato da un golpista assassino, un feroce dittatore fascista che rispondeva al nome di Augusto Pinochet, avevano scaldato molto gli animi del pubblico, una parte del quale iniziò a scandire ritmatamente: "Cile Rosso-Cile Rosso-Cile Rosso!".
Ma fu proprio uno degli artisti "rossi" dal palco a correggere: "No compagni non CILE ROSSO, CILE LIBERO! a farlo tornare rosso ci proveremo dopo!"
Parafrasando: votiamo NO per difendere la Costituzione, a mandare a casa Renzi - e può anche essere che siamo in meno di quanti voteranno NO - ci proveremo, comunque vada, dopo.
sergio rossi