Certamente la signora Michelle in questi giorni avrà ben altro da fare che leggere queste mie poche righe, ma ugualmente mi permetto di esprimerLe tutta la mia vicinanza e tutto il mio “sconforto” verso il becero gesto della distruzione del suo orto bio.
Un gesto stupido, che non ha per me senso se non quello di voler dimostrare disprezzo e disinteresse verso le cose fatte da altri, ma soprattutto verso chi era prima. E questo purtroppo non accade solo negli Stati Uniti americani.
Lei signora, che è l’esempio lampante del detto “dietro/a fianco di un grande uomo c’è sempre una grande donna”, Lei è stata l’esempio pratico di cosa può fare ognuno di noi per il clima della Terra. Lo hanno compreso benissimo tutti gli statunitensi che quell’esempio hanno seguito riappropriandosi di terreni dismessi, lo sanno i giovani delle cooperative newyorkesi che stanno coltivando sui tetti e vendono le loro verdure con i g.a.s., e moltissimi altri. Sono loro ad avere ragione, sono loro che scegliendo un modo resiliente verde per il futuro diverranno il vero concreto sogno americano. Quello che Lei ha seminato non è tanto l’insalata nel terreno della Casa Bianca ma la coscienza di queste persone che, sono convinta, non si scoraggeranno affatto ma troveranno nuova energia per proseguire nel loro piccolo grande sogno che intanto è una solidissima realtà.
Altro discorso certamente sarà d’ora in avanti per le aziende biologiche, che si troveranno ancora di più schiacciate da quelle inquinanti e menefreghiste della salute dei loro acquirenti, ma questo è proprio tutto un altro discorso in cui non posso addentrarmi. Quello che posso fare io, come del resto sto facendo già da anni è decidere da quale aziende acquistare, ma soprattutto da quali aziende NON acquistare.
Maristella Giulianetti