Orbene cari lettori, è noto che faccia molta più notizia uomo che morde cane che il contrario, e chissà come si sono sentiti oggi quei brodi (pardon, prodi) dei nostri maggiorenti, che cacciarono, menandone pure vanto (salvo poi il rimangiarsi a posteriori la cacciata e dir che fu gentile invito), gli zingari brutti, sporchi e cattivi, che pisciavano randon, zipillavano in luogo pubblico, come fossero rispettabili “scambisti” nel parcheggio della Cooppe di notte, e che soprattutto avrebbero sicuramente rubbato a tutta randa (col condizionale obbligatorio perché furono spediti a quattro passi dai… bastioni, prima che potessero rubbare alcunché).
Come si saranno sentiti oggi i nostri cari eletti, a leggere le cronache carabiniere che raccontavano che l’Arma pizzicato aveva due giovani mardole [per i foresti: martore (Martes martes), animali endemici all’Elba noti per l’abilità nel far razzie nei pollai, e perciò accostate agli umani inclini al furto], mardole, dicevamo, ferajesi d.o.c, anche se qualcuno potrà osservare che l'elegante mustelide è riconosciuto come assai scaltro, e invece i protagonisti del fattaccio, lasciando sul teatro del crimine il loro cellulare, hanno dimostrato di possedere la furbizia di un ghiozzo di buca (in due).
Come si saranno rammaricati i Primati (absit iniuria verbo) di Cosmopoli soprattutto constatando che - secondo la loro weltanschauung (l’assessore è dispensato dalla comprensione) – nel caso l’uomo morse il cane, poiché la vittima dello scasso e del furto in appartamento era una … EXTRA-COMUNITARIA.
Peccato che sono un incallito, incorreggibile agnostico, altrimenti avrei potuto parafrasare “Dai ferajesi mi guardi Dio che dagli zingari mi guardo io”.
(nella foto: mardola)