Ogni tanto le Teche Rai ripropongono gli epici duelli di due grandi campioni del ciclismo su pista, in un’epoca il cui la televisione era ancora in bianco e nero e lo sport una passione; e in particolare l’affascinante maestria del ‘surplace’ (*) che precedeva lo scatto di Maspes o Gaiardoni, impegnati a far partire l’altro per poi, quasi sempre, raggiungerlo e superarlo. Stavano fermi per lunghissimi minuti in equilibrio sulla pista scoscesa, in una tensione crescente degli spettatori in attesa di chi e di quando sarebbe partito il primo, e con lui finalmente la corsa. A guardare i filmati, naturalmente, la tensione è molto minore; ma chi vedeva in diretta doveva ben essere emozionato.
Ci ha richiamato questo ricordo la campagna elettorale di Campo nell’Elba, nella quale il tempo trascorre non a cercare voti ma a cercare candidati. E questi, come i due grandi velocisti, se ne stanno in ‘surplace’ nell’ombra, aspettando che il concorrente si disveli, prima di mostrarsi e di mostrare la propria tattica.
Sono trascorsi due mesi da quando in queste stesse pagine annunciavamo la presa di posizione dell’ex sindaco Lambardi sulle future elezioni, con l’annuncio della sua disponibilità a ricandidarsi. Seguivano poi altre riunioni di altre formazioni o gruppi di opinione che lasciavano intendere d’essere attivi a ricercare candidature alternative alla Sinistra; e dopo qualche tempo ci meravigliavamo della scoperta della vita (politica) a Campo, ahinoi ancora in embrione e comunque desunta da deboli segni. Da allora Yuri Tiberto ha continuato a sollecitare interventi dei responsabili delle forze politiche territoriali per impostare una qualche gestione delle attività estive; ma coloro che avrebbero dovuto raccogliere l’invito stanno tutti in cima alla pista, in ‘surplace’. Anzi, sempre restando in ambito ciclistico, questa volta ‘su strada’, sta accadendo quello che avviene quando si avvicina il traguardo di tappa; ogni tanto parte qualcuno che finge di essere l’uomo della volata e viene riassorbito dopo pochi secondi: si sa che non sarà lui a guidarla e a vincerla, mentre i capitani delle squadre ‘quotate’ stanno nel gruppo protetti dai gregari, e si faranno vedere solo per lo scatto finale, quello vero.
Così ogni tanto un nome di candidato scappa in cima al gruppo, ma in breve viene riassorbito, e ne scatta un altro, con lo stesso esito. Si tratta per lo più di ‘corridori’ già noti per qualche piazzamento di prestigio, ma è difficile immaginare che davvero li lasceranno arrivare vincitori. Questo almeno sul versante della Destra.
A Sinistra, dopo lo “scatto” di Lambardi, che a rigor di logica avrebbe dovuto vedere tutta la squadra pronta a sostenerne il tentativo di volata, tutti sono tornati nel gruppo, secondo le indicazioni dell’Ammiraglia dalla quale il Direttore sportivo Zini ha dato disposizione di rientrare, seguendo una sua strategia forse astutissima ma sicuramente misteriosa. E allora di nuovo tutti nel gruppone, mentre il traguardo è sempre più vicino.
Intanto continuano i conciliaboli dei big (si fa per dire) con i propri ufficiali e gregari, che si lasciano vedere nei capannelli e nei locali di paese a elaborare tattiche. E continuano gli sprint (l’ultimo quello dell’ex consigliere Alessandro Dini, a suo tempo della squadra del sindaco Segnini), che animano la corsa, fra contese sulla Scuola Materna e Palii di Somari.
Contenti voi…
Il Caracuto
(*) surplace
sostantivo maschile
Nelle gare ciclistiche di velocità su pista, posizione di quasi immobilità, in equilibrio sulla bicicletta, che il corridore sorteggiato a condurre assume talvolta prima dell'ultimo dei giri su cui si articola la gara, nel tentativo di indurre l'avversario ad andare in testa allo scopo di sfruttarne la scia nello sprint finale.
fig. Tattica dilatoria, temporeggiamento.