Quella del Puntale dell'Acquaviva è una "Storia Infinita" di schifezze paesaggistico-ambientali che, grazie alle foto di Roberto Barsaglini, e la testimonianza dell'improvviso spuntare in loco di una nuova mega-cappella tecnologico-fungina, si arricchisce di un nuovo capitolo.
Tutto ebbe inizio agli albori del 3° millennio quando lor signori della telefonia, grazie ai buoni uffici della Giunta di centrodestra allora imperante, deturparono con le loro orride antenne e per sempre uno dei punti panoramici più suggestivi dell'Elba, sventrando una collina nelle cui nuove viscere cementizie presero a ronzare le macchine elettriche alimentantanti i vomitevoli totem.
A Portoferraio successe un finimondo, tale fu l'indignazione per quella ferita che la normalmente sonnacchiosa comunità ferajese giunse a scendere (inutilmente) in piazza, i mostri di cui si promettevano improbabili "mimetizzazioni mediante cipressi" (i cui comici odierni effetti si possono nelle foto ben notare) là rimasero, anche se le antenne (insieme all'altra vergognosa vicenda della chiusuira del canile) contribuirono sicuramente alla verticale caduta di consensi della giunta Ageno&C.
Cambiata la guida del comune non mutò però il regime di pubblica presa di culo. "Nel 2009 - si affermò solennemente - alla scadenza della sciagurata concessione, l'impianto sarà trasferito a monte, in zona paesisticamente più defilata, grazie anche al maturato accordo con il Parco entro i cui perimetri il nuovo impianto - che tra parentesi all'Elba è eretto, ma serviva e serve soprattutto gli "interessi telefonici" della prospiciente costa d'Italia - sarebbe stato ospitato.
Ma erano solo promesse, che - è sotto gli occhi di chiunque - non furono mantenute, e dopo quasi tre lustri quelle ronzanti porcherie fanno ancora brutta mostra e udito di loro al Puntale dell'Acquaviva.
Non ci resta che piangere sul paesaggio perduto, sottratto per sempre alla pubblica fruizione, sotto le nuove cappelle di questi danarosi prepotenti, prendendo atto dell'inerzia, ormai storica, di chi ci dovrebbe rappresentare e difendere dalle brutture.