Cari lettori
Molto spesso infliggendovi i miei sproloqui faccio riferimenti ad un curioso episodio di vita elbana del bel (o brutto) tempo che fu, ma oggi non sarà così, perché di "antefatti" mi corre l'obbligo di raccontarvene due.
Il primo - e più noto - narra di uno sgangherato approccio lessicale di un "vitellone" ferajese che tentava un "abbordo" a due "topone" sbarcate in qualità di hostess, sulle patrie banchine. Le due sfoggiavano una vistosa e succinta "mise" giallo-blu. Il Casanova locale si avvicinò a loro sorridendo e puntando sulla cromaticità della divisa esordì: "Complimenti per l'abbinazione!", ma fu "murato" da una delle gelide bellezze: "Complimenti alla maestra!".
Segue il più dettagliato report di una minima di "nera" degli anni '60, allorché si verificò un’epica cazzottata nelle pertinenze di un locale, sedata dall'intervento delle forze dell'ordine. Il parapiglia era stato notevole, e i solerti tutori della legge avevano ammucchiato in un angolo tutti i partecipanti alla disfida, fermando pure chi (come chi scrive, lo giuro sulla testa dell'ex sindaco di Marciana Marina) si trovava a passare di lì casualmente.
Ad un certo punto furono chieste spiegazioni ad un tizio di una buona decina di anni più grande degli altri rissosi ed adolescenti contendenti, due palmi più alto della media, grosso e robusto, con una faccia inquietante e perfino di pelo rosso.
Alla domanda del perché avesse incominciato a menare le mani, questi rispose: "ma io sono stato aggredito!" e quando l'inquirente gli chiese da chi, l'energumeno si guardò intorno e (forse, pentito di trovarsi in quel casino, per non coinvolgere qualcuno che comunque conosceva) puntò il dito verso uno dei co-fermati, il quale sarà pesato sì e no quarantacinque chili con scarpe e vestiti, tanto mingherlino che gli avevamo appiccicato il nomignolo di Pipamosche (per i foresti: atto alla copula con ditteri) . Al che il valente poliziotto, sentitosi chiaramente preso per il culo, minacciò: "Ridillo e t'arresto!"
Orbene pensavamo che la (brutta ) faccenda del parcheggio marinese, con i due coatti cinematografari pescati ad insultare una civile signora, si fosse chiusa con la doverosa lettera della Sindaca e con le opportune scuse della produzione.
E invece no, perché i colleghi di Tenews, hanno pubblicato uno stupendo (ed ovviamente anonimo) scritto sulla vicenda che per il solluchero sociale copiamo integralmente:
“Gentile redazione – vi si legge - scrivo a nome di un nutrito gruppo di persone che in questi anni che la produzione della Palomar gira a Marciana Marina, abbiamo avuto il piacere di conoscere i signori in oggetto della discordia con la signora Laura e per quanto conosciuti riteniamo che siano delle gran brave persone. Teniamo a precisare che il parcheggio in quistione non è di sua proprietà ma di tutto il condominio e lei avendo acquistato un appartamento dopo la costruzione poteva anche farne a meno di trovargli da dire.
PS da quello che sappiamo noi è stata lei a iniziare con le offese ed avere qualche problema.”
Ordunque: il disinvolto passare dalla prima persona singolare alla prima persona plurale ricorda molto la lettera di Totò e Peppino: “Signorina, veniamo a voi con questa mia addirvi,,,” il resto della esternazione palesa che l’estensore ha una padronanza della lingua italiana decisamente collocabile tra il muflonese e il cinghialesco, fatto che, per la decenza, dovrebbe farlo desistere dall’esprimere per iscritto qualsivoglia cosa nell’intera esistenza, e che pure a me, fa rivolgere un non proprio grato pensiero alla maestra che gli consentì il conseguimento della licenza elementare…
Ma passando dalla forma ai contenuti la testimonianza diventa scompisciante: a parte la formulazione della strana teoria giuridica secondo la quale chi acquista un appartamento dopo è meno condomino di chi c’era prima, ma ce la vedete voi una minuta educata e mite signora, come è Laura, che attacca briga con due nerboruti (e supercafoni) giovini, per dare sfogo alla sua aggressività, con la trascurabilissima scusa che quelli stavano occupando una sua proprietà?
A prendere sul serio certi ragli marinesi – ricordando il secondo degli aneddoti - ci sarebbe da considerare come scampato pericolo che questa specie di virago non sia passata alle vie di fatto usando fisica violenza sui poveretti, pestandoli come tamburi
Seriamente, ci sarebbe invece da consigliare all’anonimo “che parla a nome di un nutrito gruppo” se proprio gli scappa di prendere la penna, almeno di posare prima il fiasco.