Mentre continua fino al prossimo 2 novembre l'assedio armato della Moby Dada 'spagnola' a Barcellona, con pagine intere riproposte più volte sui principali giornali, l'Onorato Armatori (la più grande flotta di traghetti del Mediterraneo) ha lanciato da mesi una costosa campagna promozionale all'insegna del 'navighiamo italiano', orgogliosa dei suoi equipaggi di solo nostrani. In polemica con la concorrenza - asserisce l'armtore - che assolda marinai extracomunitari sottopagandoli. Vincenzo Onorato ricorda che la nostra è l'unica categoria che gode di esenzione fiscale quasi totale.
Benché sussidiato dalle finanze pubbliche anche con i 13 milioni regionali dell'affidamento dell'ex pubblica Toremar, è riuscito a spuntare un noleggio milionario dal governo Rajoy per uno dei suoi più moderni e grandi traghetti, appunto il Moby Dada, inviato in spedizione militare in Catalogna sotto bandiera spagnola.
Dal 20 settembre assedia Barcellona con altre due navi italiane della compagnia Gran Navi Veloci. A bordo oltre un migliaio di uomini della Guardia civil, pronti ad intervenire con le armi in pugno per reprimere moti insurrezionali. Invece di provocare spavento e panico, la nave italiana, peraltro sabotata dai portuali, è stata salutata dall'ilarità generale fin dall'arrivo. Con le gigantografie dei suoi libertari cartoni animati (Titti, gatto Silvestro, ecc...) in bella mostra lungo fiancate, è stata oggetto di scherno dalla popolazione specie sui social. Derisa per la sua buffa mascherata continuata con i mutandoni coprifumetti antirivoluzionari, la Moby 'spagnola' ha finito per coprirsi di ridicolo, esponendo anche l'Italia a una figuraccia. Per fortuna di Onorato, le sue avventure iberiche sono state ignorate dalla politica e persino dalla stampa italiana.
Romano Bartoloni