Alfredo: Ciao Gino, che mi dici? E’ passata anco quest’anno “l’estatina” de’ morti. Purtroppo me la ricorderò. Da circa un mese, un bel po’ di persone che si conosceveno e si stimaveno e di persone amiche da una vita ci ha lasciato. Budello cane è da ottobre che so’ proprio giù di corda.
Gino: Zitto ‘un me ne parla’!
Alfredo: Hai ragione, Gino, ma è così la vita. Oggi ci semo e domani ‘un ci semo più.
Gino: E’ vero, purtroppo! Tu sapessi quanto so’ stato male anch’io ne’giorni addietro! Ora Alfredo cambiamo un po’ discorso, ch’ è meglio! L’hai visto com’ è andato a fini’ il referendum fatto pe’ rimette insieme i riesi. Che ne pensi?
Alfredo: penso ch’era ora. Per me quer Coluccia, che è stato Sindaco a Rio Elba, guarda troppo al passato. Du’ Comuni piccoli ‘un ce la possono più fa’ a anda’ avanti e soddisfa’ i bisogni della gente. E poi una vorta, nella zona delle miniere, ‘un c’erano mica du’ Comuni, ma uno solo.
Gino: anch’io la penso come te. Deh poi, te lo sai, io ero per Comune unico, figurati se ‘un mi sta bene quello ch’è successo nel riese. Certo ora voglio vede’ cosa fanno l’artri amministratori, vecchi e novi. ‘Un penso certo ar Papi e ar Barbetti. Il primo, in vecchiaia, ha rivorsuto rifa’ ir Sindaco e figurati se pensa a mollà la poltrona, pe’ unissi co’ Capoliveri. Il secondo si po’ dì che ir Sindaco lo fa di mestiere e penso che sarebbe d’accordo a mettesi insieme a Portazzuro solo se potesse comanda’ sempre lui. Piuttosto l’amministratori di Marciana e Marciana Marina, si dovrebbero da’ una smossa. Ma lo sai che Marciana Marina, me l’ha detto ir mi’ figliolo, come territorio, è il Comune più piccolo d’Italia?
Alfredo: No ‘un lo sapevo. So’ d’accordo con quello c’hai detto der Papi e der Barbetti. O der Marini, che mi dici? Hai letto? Ha scritto che si potrebbe ridiscute der Comune unico.
Gino: Sì l’ho letto. L’aveva anche detto all’ assemblea dell’ Associazione albergatori.
Alfredo: e pensa’ che der Comune unico diceva peste e corna. E come si dava da fa’ pe’ convince la gente a vota’ pel no. Cerco’ di convince anche a me.
Gino: caro Alfredo chi fa politica, in genere, si comporta così. Fanno presto a cambia’ opinione.
Alfredo: Ammetto che si possa cambia’ idea, anche di cent’ottanta gradi, ma almeno si dovrebbe esse’ onesti e ammette’ dav’é cappellato prima. Chissà cosa ne pensa il Bertucci.
Gino: ma che voi che pensi Adao, con tutto quello che deve fa’. S’era dimesso dallo sporte e poi l’ha ripreso. ‘Un è ancora arrivato ir novo Comandante de’ Vigili. Ora deve occupassi anco delle case da assegna’.
Alfredo. A proposito der Bertucci, hai visto? Hanno cominciato a rifa’ la segnaletica stradale!
Gino: sì l’ho visto. Ce n’hanno pochina da fa’! Comunque speramo che la faccino come si deve e tutta.
Alfredo: che un faccino come co’ l’asfarto in Calata, ner pezzo che va da dove fermono i purman fino ar piazzale della Capitaneria, che l’hanno rifatto a toppe.
Gino: O perché, a Carpani cos’ hanno combinato? N’hanno fatta metà di segnaletica. Quando esci dar Conad, per esempio, prima di prende la vecchia strada di Carpani c’è uno stoppe che ‘un si vede quasi più, ma ‘un l’hanno mica rifatto.
Alfredo: Come ‘un hanno riverniciato i posti pe’ le macchine nel parcheggio accanto alla farmacia o in quello di fianco a’ giardini, che tra l’artro andrebbero anco asfartati. Ma come fanno a fa’ le cose in questo modo?
Gino:però un parcheggio, tempo fa, l’hanno asfartato di morto bene. Mica a toppe come la Calata. Hanno anco riverniciato tutti i posti pe’ le macchine.
Alfredo: O che parcheggio?
Gino: Deh, che fai il finto tonto?
Alfredo: toh, hai ragione, ora ho capito. Ma i posti so’ quasi tutti gialli e la tu’macchina ‘un ce la poi mette. Ti saluto Gino, mi fa sempre piacere rivedetti.
Gino: anch’io so’ contento quando ti rivedo. Speramo che duri….
Alfredo: ma che dici? Toccamoci le palle, dai retta!
Wack (gabbiano referendaRio)