Caro Arturo, prima di tutto bravo a non mollare, bravo in un paese, in un mondo come il nostro che, per pigrizia forse o più per rassegnazione, tende a buttar giù bocconi amari senza troppe proteste e preferisce dimenticare anche quel che non piace e ci disturba, perchè tanto "comandano loro" ed è meglio non arrabbiarsi troppo, che fa male alla salute.
Anch'io fin dal primo momento sono rimasta colpita e dispiaciuta nel veder cancellato dalla nostra nave lo storico e appropriatissimo nome di Aethalia. Non voglio far polemiche sul nuovo nome
e sulla persona che si intende ricordare e onorare. Non la conosco, non ne avevo mai sentito parlare, come credo la maggior parte degli elbani e degli ospiti. E perciò ne taccio.
Ma desidero ricordare quando, negli anni cinquanta, giovane insegnante l'Aethalia "la prima Aethalia", mi portava, ci portava, noi pendolari, di qua e di là sul mare, con tutti i tempi confortevole e sicura.
Il nome Aethalia è l'antico appellativo che i naviganti greci dettero alla nostra isola, dalla quale si sprigionavano fuochi che la rendevano visibile da lontano. La radice del no
me indica infatti fuliggine, fiamma, favilla. Quindi di un nome storico si parla, che si perde nella notte dei tempi, ma che ha rappresentato per sessanta anni una delle più ospitali navi dall'Elba e per l'Elba.
I miei nipoti padovani che ogni estate vengono a trascorrere le loro vacanze in questa meravigliosa isola, come ci sono rimasti male a non trovare più l'Aethalia!
Restano altri nomi di isole: marmorica, oglasa, planasia, sono infatti altrettante isole dell'Arcipelago Toscano. Ma guarda un po', proprio il nome Aethalia doveva essere cancellato!
Queste mie note di un'elbana di adozione non serviranno certo a far cambiare idea a chi ha in mano il potere di cancellare tutto un passato con una pennellata, ma almeno, caro Arturo, sappi che non sei solo e che come te e come la pensano in molti, davvero in tanti.
Licia Baldi