La strada provinciale di Magazzini/Bagnaia, purtroppo, sarà eliminata. Questa è la notizia del giorno nelle estreme frazioni di Portoferraio. Gli abitanti della zona potranno sempre andare a Portoferraio passando da Rio/Porto Azzurro.
I cittadini di buonsenso naturalmente capiranno che non c’era altro modo di azzerare il pericolo, vivissimo soprattutto per ciclisti e motociclisti, costituito dalle buche e dislivelli prodottisi in seguito alla maldestra ricopertura della trincea scavata negli ultimi anni, trincea necessaria a mettere a dimora i tubi del depuratore. La nuova politica della sicurezza inaugurata dall’ente locale (lo slogan è: pericolo zero!), in conseguenza della quale sono stati abbattuti tutti gli alberi di altezza superiore al metro e cinquanta, e scapati quelli più bassi, preso atto della impossibilità (i maligni suggeriscono incapacità) di procedere alla manutenzione necessaria a conservare terroristici monumenti arborei quali il viale di San Giovanni o strade (la Magazzini/Bagnaia) di interesse, diciamola tutta, di una esigua minoranza della popolazione in nome della quale non si può sacrificare la sicurezza di un’intera isola, ha finalmente deciso di procedere in maniera radicale, eliminando appunto alla radice le fonti di pericolo.
A sostegno della entusiasmante politica della sicurezza appena inaugurata è’ nostro dovere di cittadini coscienziosi segnalare alle autorità competenti l’inquinamento costituito dai fumi delle navi in porto o in rada. Non conoscendone la pericolosità, mancando, a quanto sembra, i controlli necessari a stabilirne l’esistenza e, in caso affermativo, il grado, il sano principio prudenziale già applicato per gli alberi e per la strada di Magazzini/Bagnaia suggerisce di sospendere, almeno fino alla risoluzione del problema, l’ormeggio di qualsivoglia nave o traghetto nella rada di Portoferraio. D’altro canto, essendo ben nota la pericolosità delle strade continentali, una misura dolorosa ma necessaria quale quella suggerita metterebbe in sicurezza tutti i cittadini dell’isola dagli innumerevoli pericoli disseminati al di là del canale. Insomma due piccioni con una fava, anzi, con una favata.
Il Mitile Ignoto
P.S. Il prossimo passo sarà lo smantellamento dei tetti degli stabili che come ben si sa gravano pericolosamente su chi ci sta sotto e talvolta crollano.