- Di buone intenzioni è lastricata la via per l’inferno -
Si fa presto a dire, caro Sindaco, “volevamo pacificare”. Pur non volendone dubitare, la buona intenzione si è frantumata all’incontro con la realtà. Altro che pacificazione, la decisione improvvida di rititolare proprio piazzetta Gori allo scomparso sindaco Ageno anziché pacificare ha risvegliato rivalità e spaccature che, davvero volendolo, si potevano ricomporre in mille altri modi.
- Per chi non ci arriva serve una prolunga -
“non pensavo che si potesse toccare così tanta bassezza umana da parte di certi personaggi che ogni tanto riemergono dal loro torpore per ricordarci (a noi e ai portoferraiesi, che sapranno giudicare) di che pasta sono fatti.”
Chi parla così invece, e non sembrano parole di pacificazione, è l’assessore Bertucci.
Ebbene, caro assessore, coglie il dubbio che lei proprio non ci arrivi (e necessiti urgentemente di prolunga) nessuno si oppone a che si titoli al nome del Dott. Ageno una importante piazza o via di Portoferraio, anzi. Quello che viene vissuto come un inutile e sciocco sopruso, una infantile provocazione che forse lo stesso Dott. Ageno non avrebbe condiviso, è la scelta miope e stizzosa di sbianchettare da quella piazzetta il nome di Pietro Gori.
Ma la storia è terribilmente difficile da sbianchettare
Il Mitile Ignoto