In relazione al provvedimento del Direttivo del Parco che prevede l’eradicazione del Fagiano e della Pernice dall’Isola di Pianosa, mi domando se questa sia la decisione più giusta e appropriata. Si afferma che questi volatili, poiché introdotti dall’uomo nel 1800, non rappresentino una popolazione faunistica autoctona e quindi vadano eliminati dall’ ambiente in cui in realtà sono nati da generazioni. Non si spiega né si afferma che siano pericolosi per altre specie né tanto meno per l’uomo. Allora mi domando perché tale furia contro degli animali che se inseriti in altri ambienti potrebbero non essere capaci né di sfamarsi o peggio facile preda dei cacciatori perché del tutto spaesati. Detto questo ovviamente non sono contro una caccia regolamentata, ma contro un facile sterminio. Essere cacciatori vuol dire anche competere con chi è cacciato. La pervicacia nel perseguire la teoria per cui in un territorio deve essere salvaguardata ad ogni costo e senza ragionevolezza la purezza di una fauna autoctona, mi sembra che rasenti una specie di razzismo faunistico.
Michele Rampini
Un tempo si diceva che in Italia c’erano milioni di potenziali Direttori Tecnici e/o Allenatori della nazionale di calcio; in tempi di “sapere” diffuso in rete, e di miserie pedatorie italiche, si assiste ad una esplosione di massa della pratica di una nuova disciplina: la Tuttologia, espressione un tempo coniata per prendere per il culo singoli individui che si sentivano in dovere di sparare “random”, a 360°, pareri sui più vari argomenti e materie di cui non avevano contezza alcuna, o solo raffazzonati rudimenti.
E così oggi, così come si sente costantemente esprimere diagnosi mediche pronunciate da chi si è laureato all’università del dottor google, per quanto riguarda la nostra realtà insulare, si assiste ad una fioritura di esperti biologia, zoologia, etologia, tutti pronti alla stesura di salvifiche ricette per il territorio.
Di fronte a tutto ciò occorre qualche punto fermo; infatti è opportuno ricordare:
A) La E-RA-DI-CA-ZIO-NE delle specie alloctone e quelle nocive dai diversi territori (che non è, ad esempio, una salumifica gestione della popolazione dei suini da sparo selvatici detti impropriamente cinghiali) è imposta da una serie di direttive europee, recepite (perfino) in Italia, con normative dettate da diversi governi di diverso colore, fino a quello attualmente in carica;
B) Le stesse direttive individuano le isole come territori in cui questa rinaturalizzazione debba essere PRIORITARIA ;
C) Se il PNAT non agisse di conseguenza oltre che contraddire la sua stessa natura di fatto violerebbe le normative nazionali ed internazionali;
D) I fagiani pianosini, proprio perché da più lungo tempo e generazioni usi a campare delle proprie risorse, liberati all’Elba avranno più probabilità di cavarsela dalle attività venatorie delle simili variopinte galline da bersaglio allevate in cattività e reimmesse in (si fa per dire) libertà dai medesimi loro impallinatori.
Questi i fatti, il resto sono discorsi disutili.