Alfredo: O Gino è già un bel po’ che ‘un ti vedo. Come stai?
Gino: Mi contento, grazie.
Alfredo: mi sbaglio o ti girano un po’….?
Gino: hai ragione, mi girano e non poco, dopo il bel servizio c’hanno reso a Pietro Gori. Ma lo sai che ogni vorta che passo davanti ar palazzo der Municipio mi viene il “maspito” come diceva Bobbe ?
Alfredo: C’è da di’ però, caro Gino, che nella piazzetta davanti ar Comune, sulla parete der palazzo dove un tempo c’era la posta, c’è murato un bel marmo dove è scorpito ir busto di Pietro Gori.
Gino: senti caro, che io sappia se in una piazza c’è un monumento che ricorda un personaggio della storia, come è Pietro Gori, anco la piazza porta ir su’ nome. ‘Un ne ho mai vista una co’ un monumento, che ne so, di Garibardi che porti ir nome di Mazzini e del Cavour. O mi sbaglio?
Alfredo: No ‘un ti sbagli. Ma, Gino, datti ‘na carmata. Come si dice? Cosa fatta capo ha! Vedi ir problema del Ferari è che si dev’esse’ accorto che rischia di fini’ ir mandato di Sindaco senza ave’ fatto un cazzo, ma pe’ una cosa verrà senz’artro ricordato: quella d’ave’ dato tanti novi nomi alle strade e alle piazze. Via dell’Esercito alla strada di Val Carene, Via delle Capitanerie di Porto a un pezzo della Calata, al generale Giusti la piazzetta davanti alla Caserma de’ Carabinieri, sul porto il piazzale dedicato agli “Elbani nel mondo” e si dice che ancora ‘un abbia finito il programma.
Gino: Deh uno fa quello che po’. Però chissà se nel programma ha previsto anco di dedicà quarcosa a tutti quei poveracci che pe’ la fame o le guere so’ stati costretti a scappa’ da loro paesi e so’ affogati in mare.
Alfredo: pe’ ricordalli tutti potrebbero fa un monumento o, che ne so, intitola’ il lungomare delle Ghiaie a quel povero bimbo di 3 anni che morì affogato su una spiaggia, mi sembra in Turchia. Ora ‘un mi ricordo come si chiamava. Mi ricordo però che quando vidi la foto alla televisione mi incazzai e mi venne anco un nodo in gola.
Gino: stai zitto, me la ricordo anch’io quella foto. Ma ‘un pensa’ che decideranno di fa’ quello quello che voresti te.
Alfredo: A sentì quello c’ha detto il Nura, che di Pietro Gori i giovani ‘un sanno nulla, che nessuno lo conosce, dovrebbero cambià i nomi a tante strade. Perché di Bruno Buozzi, di Elbano Gasperi, del dottor Torchiana o del povero Gianfranco Giardini sanno quarcosa? Che discorsi so’. Faceva meglio a stassene zitto.
Gino: Si ultimamente ha sciacquato forte... prima s'è fissato coll'arberi da taglià come fece Guddino co' gli stivali... ora l'è presa questa... sarà l'età che anco lui non è più un bimbo ...
Alfredo: Ma, cambiamo discorso. Der Marini ‘un sai nulla?
Gino: no, che dovrei sapé?
Alfredo: C’è in giro la voce che il Ferari alle prossime elezioni ha intenzione di rioresentassi e che il Marini, che ‘un ne po’ più di fa’ da scorta, correrà come Sindaco del centrodestra del novo Comune di Rio, con l’appoggio der Bosi.
Gino: no ‘un ci posso crede! Gni garba tanto perde. Ma che pensa di vince nel riese? O pecché, invece, dopo le prossime elezioni comunali a Portoferaio, se dovesse rivince il Ferari, ‘un si propone pe’ fa’ ir Presidente della Pro Loco o della Cosimo de’ Medici? Lì ce lo vedrei proprio bene. Dalla contentezza di ‘un esse’ più un “Vice” la luminaria la farebbe durà dal 1° gennaio al 31 dicembre e pe’ tutto l’anno ‘un farebbe altro che organizza’ spettacoli, feste, veglioni. Insomma Mortoferaio la farebbe diventa’ una nova Montecarlo.
Alfredo: ‘un è mica una brutta idea la tua. Se tante vorte lo vedo gliela voglio suggerì. Ciao Gino.
Gino:Ciao Alfré, a parla’ co’ te mi fa sempre bene. So’ un po’ meno incazzato di quando ci semo incontrati.
Wack (gabbiano anarco-toponomastico)