Caro Sergio,
parto da un bellissimo ricordo, per arrivare subito al presente. Trent'anni fa, 1988, in questi giorni, Alternativa Giovane rompeva completamente la grigia monotonia invernale della città che ancora nessuno aveva soprannominato "Mortoferraio", ma che già all'epoca viveva la contraddizione fra "un'estate da stressati e un inverno da depressi", una realtà in cui un giovane non si sentiva mai veramente protagonista, passando da lavoratore stagionale sette giorni su sette a fantasma più o meno notturno.
Quella bellissima festa di giovani, di popolo, la nostra piccola Woodstock, portava un clima "peace and love" dove ci si guardava in cagnesco, spesso anche fa coetanei.
Fu un miracolo, nato senza nessun calcolo, nessuna logica promozionale e commerciale, nessuna finalità elettorale. In completa controtendenza, al culmine degli "stupidi anni Ottanta" (oddio, se gli anni intelligenti sono quelli venuti dopo...). Eravamo alla fine di un'epoca, ma non lo sospettavamo nemmeno. Non riesco nemmeno a capire quali conseguenze abbiano lasciato gli sconvolgimenti politici del biennio 1989-1991. Forse perché non ne hanno lasciata nessuna. Cioè della post-modernità non ci abbiamo capito una mazza.
Esempio. Nell'estate del 1991 (io ero appena tornato dalla Costa d'Avorio) ci fu il primo vero impatto con l'emigrazione di massa. Ricordo ancora le parole sagge (sante) di Giordano Taccioli, ex collega di parcheggio a Fetovaia e compagno di discorsi a 360 gradi: "Gli albanesi sono eroi. Ma davvero qualcuno pensa che sia facile lasciare la propria terra, lasciarsi tutto alle spalle?".
Nell'estate del 1993, l'ultima prima dell'avvento disgraziato del berlusconismo, alla Panelba lavorava il mio amico Idriss, ivoriano, e mi diceva che al forno, di notte, non c'era nemmeno un italiano; ma questo tanti elbani sembravano non sospettarlo nemmeno.
Ma cosa ci è successo, da allora? Come abbiamo fatto a diventare un'isola di destra, che vede i suoi massimi rappresentanti unirsi per dire "niente rifugiati, nuocciono alla stagione"? Ma com'è possibile che le percentuali di voti a Berlusconi amico dei mafiosi, ai post fascisti, forse adesso perfino alla Lega (!), in versione Lepen, siano addirittura più alte di quelle già scandalose registrate nel resto del paese (anche nel 2013, ho controllato)? Ma come abbiamo potuto far crescere tutto questo razzismo, questo egoismo, questa mancanza totale di etica?
Io domani sarò con gli amici foggiani a Roma per manifestare contro il fascismo e contro il razzismo. Spero che ci sia qualcuno anche dallo Scoglio. E spero di non dovermi vergognare ancora una volta della mia terra il 5 di marzo; spero che stavolta si abbia il pudore di votare Berlusconi, Salvini e Meloni almeno un po' meno che nel resto del paese. E voglio proprio vedere se i nazisti di Casa Pound e Forza Nuova (i fascisti stanno con Salvini, questi sono più a destra) prendono più voti di Potere al Popolo, a cui darò uno dei due voti (l'altro va a Liberi e Uguali), anche perché la sua genesi mi ricorda moltissimo quella di Alternativa Giovane. I miracoli, qualche volta, accadono. Chi c'era lo sa perfettamente. Ora e sempre Resistenza.
Cesare Sangalli