La meteorologia non è ancora una scienza esatta, pure se è assai progredita rispetto anche il recente passato. Così può accadere – come è accaduto oggi – che talvolta le previsioni elaborate a livello regionale risultino sballate e non di poco.
Dell’annunciato forte grecale fino a metà giornata di mercoledì sull’Elba non si è sentita neppure una bavetta, ed anché il calo delle temperature si è verificato ma in modo contenuto, non si segnala infatti alcun assideramento di cristiano o altro essere vivente.
A parte la spruzzata di neve che ha imbiancato il Capanne le uniche precipitazioni di rilievo che si registrano (soprattutto sui social) sono costituite dalla pioggia di critiche e dalla grandinata di prese di culo, cadute sul sindaco di Portoferraio (così come è accaduto al suo omologo livornese), per la decisione di sospendere per la giornata tutte le attività scolastiche.
E se gli amministratori contestati hanno dalla loro l’essere stati allertati dalla Protezione Civile Regionale, con un avviso di criticità arancione (di secondo livello), c’è chi osserva che gli intensi fenomeni previsti (e non al momento verificatisi) avrebbero comunque avuto carattere ventoso, elementi cioè con i quali la popolazione isolana è abbondantemente abituata a convivere, almeno quanto i lapponi con il ghiaccio e quanto i beduini col caldo.
Ora, è vero che vale sempre il vecchio adagio “E’ meglio ave’ paura che toccanne”, ma assumere una tanto drastica decisione come interrompere un servizio scolastico è stato senza dubbio andare “sopra le righe”.
Poi, se il povero Nogarin ha almeno l’attenuante di ritrovarsi ancora impelagato negli strascichi giudiziari dell’alluvione livornese , non altrettanto si può dire per il suo collega ferajese.
Accettando comunque il principio popolare di cui sopra, e ispirandoci alla prudenza, ci permettiamo di suggerire una misura profilattica alternativa, laddove dovessero ripetersi condizioni similari: quella di dotare le famiglie dei preziosi frugoli scolastici di un acconcio numero di ghiaie, da mettere alla bisogna a loro in tasca, in modo che pure i più gracili possano raggiungere la loro scuola, felici e zavorrati, anche se tira un po’ di vento.